“Un’indagine a suo carico”: è una truffa

Casi di "pshishing" anche nel Cuneese, avverte la Questura: la vittime riceve una mail, poi le vengono chiesti soldi o dati personali

La Questura di Cuneo

Un’indagine penale a carico del destinatario dell’e-mail. Che si preoccupa, inevitabilmente. E che si preoccupa ancor più se nella missiva è citata la brigata Protezione minori: dovrà rispondere di un reato in cui sono coinvolti dei bambini?

Ovviamente è una truffa. Più precisamente, un caso di “pshishing”, ovvero – citiamo Wikipedia – “un tipo di truffa effettuata su Internet, attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale”.

È stata tentata anche in provincia di Cuneo. Lo denuncia, in una nota, la Questura: “Recentemente – si legge – è stato riscontrato l'invio massivo di e-mail di “phishing” verso utenti pubblici e privati, che riguarda una falsa convocazione giudiziaria: nel testo sono riportati i nomi di alcuni direttori di Enti istituzionali nazionali ed europei e di rappresentanti delle Forze dell’ordine, oltre ai loghi della Polizia di Stato e di Europol, nonché di una sedicente brigata Protezione minori (Bpm). Il comunicato, sostanzialmente, prospetta alla vittima una inesistente indagine penale nei suoi confronti: il tutto allo scopo di causare agitazione nel destinatario, indurlo a ricontattare i truffatori ed esporsi così a richieste di pagamenti in denaro o comunicazione di propri dati personali”. “Inutile ricordare – sottolineano sempre dalla Questura – che nessun ente istituzionale contatterebbe mai direttamente i cittadini, attraverso email o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali: si consiglia di cestinare il messaggio, non cliccare su eventuali allegati e, logicamente, non dare seguito alle richieste ivi contenute”.