Egea: “Nessun asset in vendita”

L'azienda smentisce le voci sulla partecipazione di Iren: "Stiamo investendo sulle rinnovabili"

Egea Sede Alba
Egea - la sede di Alba

Non è che il matrimonio non s’ha da fare. È che non s’è fatto. Se si fosse fatto, dal momento che la data indicata era quella del 1° aprile, dall’inizio di questo mese, Egea commerciale - ovvero il principale ramo dell’azienda albese, quello che si occupa della vendita di energia elettrica e gas - farebbe parte di Iren, colosso del settore.

La voce sull’acquisizione si è diffusa nelle scorse settimane: ne hanno parlato sia “Lo Spiffero”, noto giornale on line, sia il consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Alba Maurizio Marello, in una lettera aperta. Ma Egea, si legge in una nota diffusa dal gruppo, “smentisce le notizie riportate ed afferma che non ha venduto alcun asset né in forma societaria, né in forma di ramo d’azienda a chicchessia”; la multiservizi  sottolinea inoltre che “ad oggi, non sono previste riunioni degli Organi deliberanti aventi all’ordine del giorno tali dismissioni”.

Contattato per telefono, Giuseppe Rossetto, presidente del Consiglio di sorveglianza del Gruppo, non è meno intransigente nello smentire le voci: “Se parliamo di partecipazioni in Egea commerciale o di affitti a terzi, non c’è nulla di vero - spiega il manager -. È vero, invece, che ci sono stati accordi recenti con Iren; ma questo perché puntiamo a diversificare le fonti di approvvigionamento dell’energia elettrica, peraltro senza legarci ad unico fornitore”. Rossetto chiarisce anche l’origine dell’equivoco, citando la lettera che i vertici di Iren hanno inviato ai sindacati per informarli dell’affitto, da parte del colosso, del ramo commerciale di Egea: “Iren ha comunicato ai sindacati un accordo che in realtà noi non abbiamo mai firmato”.

A fronte delle voci, il presidente del Consiglio di sorveglianza invita a considerare i numeri che certificano “lo stato di salute in costante miglioramento di Egea”. “Nel 2021 - prosegue - il valore di produzione supera 1 miliardo e mezzo di euro. Su questa cifra incide il «caro energia», che però non abbiamo sfruttato. Semmai, abbiamo registrato un aumento del numero dei clienti privati e, soprattutto, dell’utile proveniente dai servizi forniti all’azienda: la parte industriale fattura meno rispetto a quella commerciale, ma garantisce un margine operativo lordo molto più grande”.

Questa crescita rafforza il patrimonio del Gruppo e la capacità di autofinanziamento. Premesse che consentono ad Egea di investire, dice ancora Rossetto, per “potenziare la produzione di energia elettrica, soprattutto da fonti rinnovabili, e garantire così maggiore autonomia al Gruppo, anche da un punto di vista commerciale”: “Continueremo ad acquistare energia da esterni, ma potremo cederne maggiormente della nostra”.

“In futuro - conclude il presidente del Comitato di sorveglianza - l’idea di una partecipazione di terzi potrebbe essere presa in considerazione; ma si valuterà il «chi» e il «come» a vasto raggio, attraverso incontri con operatori nazionali e internazionali. In ogni caso, Egea, che oggi è la più grande fra le multiutility non quotate, manterrà la sua logica, continuando ad essere espressione del territorio”.

E il legame con il territorio è forte anche nel Fossanese. Appunto Fossano e la vicina Bene Vagienna sono soci di Egea. Altri comuni della zona detengono quote di “Alpi acque”, società che a sua volta fa capo al gruppo Egea.