Il 2021 del Soccorso alpino e speleologico

Il numero delle richieste di aiuto torna a crescere dopo il "blocco" del 2020; ma pesa lo "stop" agli impianti sciistici

Chiamarli angeli è retorico; ma certo operano a pochi passi dal cielo (a volte, a voler essere precisi, anche nelle grotte)... Dopo il 2020, dodici mesi in cui l’attività in montagna è stata condizionata dalle restrizioni contro il Coronavirus, lo scorso anno ha fatto registrare un numero di incidenti in alta quota più vicino a quelli degli anni che hanno preceduto la pandemia. Ad aiutare gli infortunati e i dispersi - e a recuperare i corpi di quanti, purtroppo, non hanno fatto ritorno a casa - c’era il Soccorso alpino e speleologico piemontese.

In questi giorni, il gruppo ha presentato i dati sull’attività svolta appunto nel 2021 sul territorio regionale: 1.908 gli interventi di soccorso gestiti dalla Centrale operativa, 1.492 gli interventi effettuati, 1.355 le persone soccorse.

Le chiamate
Il numero di eventi gestiti dalla Centrale operativa corrisponde al numero di chiamate di emergenza provenienti dalle montagne che la Centrale del Numero unico di emergenza 112 passa alle centrali dell’Emergenza sanitaria piemontesi e ai tecnici del Soccorso alpino e speleologico. Il dato del 2021 è inferiore a quelli degli anni precedenti. Questo si spiega ricordando come, sempre per la lotta al Coronavirus, nei primi mesi del 2021 - quando la neve era abbondante - non fu autorizzata l’apertura degli impianti sciistici: mancano dunque all’appello le richieste di aiuto che generalmente giungono dai Comprensori.

Gli interventi
Delle telefonate giunte alla Centrale operativa nel 2021, soltanto il 22% ha richiesto l’intervento dei soccorritori: negli altri casi, l’operatore ha fornito indicazioni che hanno permesso alle persone in difficoltà di mettersi in sicurezza.
A fronte di ciò, i 1.492 interventi effettuati costituiscono “il numero più elevato mai registrato dal Soccorso alpino e speleologico piemontese, anche a causa dell’aumento di operazioni di Protezione civile che nel 2020 e nel 2021 hanno visto l’impiego dei volontari in attività di supporto per l’emergenza Covid-19 nei centri ospedalieri e centri vaccinali”. Nel dettaglio, proseguono dal Soccorso alpino e speleologico piemontese, “scorporando il dato per il 2021, si ottengono 1.226 missioni di soccorso sanitario e 266 missioni di Protezione civile di cui 148 per attività legate alla pandemia”.
Gli interventi di soccorso alpino vengono condotti in due modi, o con il supporto dell’eliambulanza del Servizio regionale di Elisoccorso - a bordo della quale c’è sempre un tecnico del Soccorso alpino e speleologico - o con le sole squadre a terra. Nel 2021 l’elicottero è intervenuto nel 58% degli interventi effettuati, meno che in passato.

Persone soccorse
Delle 1.355 persone soccorse nel 2021, 412 erano illese (30%), 851 ferite (63%) e 92 decedute (7%). L’82% delle missioni di soccorso ha riguardato persone infortunate; il 14% sono state ricerche di persone disperse. Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (46%), seguite dai malori (15%); riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%. Infine, il 91% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero, contro il 6% di residenti in montagna e il 3% che ha chiesto aiuto dopo essersi infortunato su terreno impervio.
Una nota, infine, per quanto riguarda i volontari. Si è registrato un lieve aumento dei tecnici, il cui numero passa dai 1.171 del 2020 ai 1.182 del 2021.