La sfida è trovare nuove modalità per trasmettere la memoria della Liberazione

L’Anpi ha festeggiato il 25 aprile

Rocco Bruno, Partigiano, e Andrea Silvestro, direttivo Anpi
Rocco Bruno, partigiano, e Andrea Silvestro, direttivo Anpi

L’Anpi fossanese ha concluso lunedì 25 aprile con il “pranzo partigiano” le celebrazioni del 77° Anniversario della Liberazione. Ma mercoledì 27 a Bene Vagienna c'è ancora una “coda” per l’inaugurazione della lapide in memoria di Andrea Paglieri, Biagio Barbero e Giuseppe Priola. Guidata dalla neo presidente Luisa Mellano, in mattinata aveva presenziato alla commemorazione comunale (scarna e frettolosa, come racconta un lettore attraverso una lettera inviata al giornale), senza dimenticare una tappa davanti al monumento in piazza Romanisio, per fare memoria dei partigiani fossanesi caduti durante la Resistenza.
Al pranzo hanno partecipato 120 persone, una bella festa negli spazi all’aperto della bocciofila Autonomi di Fossano. Hanno accompagnato il pranzo e il pomeriggio la musica di Luca Ferrero (trascinante il suo invito a cantare in coro “Bella Ciao”), del gruppo folk “Le Madamè” e di alcuni giovani saviglianesi.

La ricorrenza del 25 aprile quest’anno si è intrecciata, inevitabilmente, con la guerra in Ucraina e con le ricadute del conflitto anche nel nostro Paese. Nel corso del pomeriggio si è dato spazio all’esperienza di Sapori Reclusi, l’associazione guidata dal fotografo Davide Dutto che nelle scorse settimane ha effettuato due viaggi, carichi di aiuti all’andata e di profughi al ritorno, al confine con l’Ucraina.

Al pranzo ha partecipato anche il fossanese Rocco Bruno, 96 anni, uno degli ultimi partigiani viventi (“Reno”, questo il nome di battaglia, fu partigiano nella 3ª Divisione Alpi): “La guerra di liberazione è stato un periodo di violenza - ha detto durante un breve intervento -, ma alla fine abbiamo riconquistato la libertà anche se a prezzo del sacrificio di molte vittime, tra cui alcuni amici d’infanzia. Ciò che mi preoccupa è vedere che oggi si stanno commettendo gli stessi errori di allora, che si torna a fare la guerra”. È importante non dimenticare la testimonianza di queste persone, che la guerra l’hanno combattuta ma che, per ragioni biografiche, stanno scomparendo uno dopo l’altro: “La sfida - ha commentato Andrea Silvestro dell’Anpi fossanese - è trovare nuove modalità per trasmettere la memoria ai giovani”.