Derisa in chat e aggredita

Il calvario di una studentessa fossanese, che ha già subito un lutto: il papà denuncia

Un brutto caso di bullismo, di cui è vittima una giovane fossanese: E. - indichiamo la studentessa con la sola iniziale del nome - dopo aver subito un grave lutto deve ora fronteggiare la malvagità di alcuni coetanei.
Il parossismo della vicenda si colloca all’inizio del mese. Secondo la testimonianza del padre, che ha presentato querela ai Carabinieri, E. è stata aggredita nei pressi della scuola che frequenta a Savigliano da una coetanea. Inizialmente, quest’ultima l’ha invitata a “stare alla larga dal suo fidanzato”: quando E. ha affermato che non nutre alcun interesse sentimentale verso quel giovane e che si era rivolta a lui soltanto perché le fossero restituiti degli oggetti prestati, la coetanea l’ha afferrata per il colletto della camicia e l’ha spintonata fino a farla sbattere contro un palo della luce. A quel punto, è intervenuta una passante, che ha separato le due ragazze; in seguito, tuttavia, E. è stata nuovamente aggredita dalla coetanea, che l’ha colpita con un pugno. La studentessa ha infine contattato il padre, che l’ha accompagnata all’ospedale di Savigliano.

La brutta esperienza si inserisce in un periodo molto triste per E. e la sua famiglia: non molto tempo fa, è avvenuto il decesso di un familiare e, di recente, dei coetanei hanno creato su WhatsApp una chat in cui deridevano la stessa E. per una presunta condizione di sovrappeso, peraltro inesistente. Proprio per questo il papà di E., che non nasconde l’amarezza per quanto sta accadendo, chiede di sensibilizzare sul problema del bullismo, ben radicato - purtroppo - anche in realtà provinciali.

Il caso di Busca
Un caso simile a quello che ha coinvolto E. è emerso nei giorni scorsi a Busca, dopo che una donna ha denunciato su Facebook come un bambino di 10 anni venga continuamente definito “gay” dai compagni di scuola. Complice l’attenzione mediatica, ne è scaturito un ampio dibattito. Alla luce di quanto sta succedendo alla giovane fossanese, non può lasciare indifferente quel passaggio in cui, all’interno del suo lungo post, la mamma di Busca denuncia l’«omertà dilagante» di casi di bullismo che meriterebbero ben altra attenzione di quella che ricevono.