Una bella domenica di sole ha riportato in piazza i fossanesi per festeggiare San Giovenale. Non c’era la folla degli anni precedenti la pandemia, tuttavia si avverte la voglia di riprendere, di guardare avanti e di ricostruire la comunità. Questi due anni sono stati una dura prova, ma non è finita perché ora la guerra in Ucraina genera nuove inquietudini e paure.
Dopo la morte di Gesù e i primi racconti delle donne che affermavano di averlo visto vivo, “anche i discepoli erano smarriti: attendevano sì di vederlo, ma erano tornati al lavoro di prima. Dopo aver pescato tutta la notte però non avevano preso nulla - ha detto il vescovo Piero Delbosco nell’omelia commentando il vangelo (Gv 21) -. Le parole del Signore cambiano tutto, innescano una pesca miracolosa. Egli distribuisce il pane e il pesce e i discepoli tornano a guardare avanti. Il Signore doni a tutti noi pace e fiducia nell’avvenire che siamo chiamati a costruire insieme” l’auspicio finale del vescovo.
Le celebrazioni del santo patrono (che fu vescovo di Narni nel quarto secolo) si sono svolte seguendo un rito ormai collaudato. Dopo la messa solenne in Cattedrale, il busto di San Giovenale ha percorso alcune strade del centro storico, con una tappa in piazza Castello per il consueto omaggio degli Sbandieratori Principi d’Acaja. A conclusione, sul sagrato della Cattedrale, il saluto del Sindaco: “In questi due anni abbiamo compreso il valore della comunità” ha detto, e ha ringraziato quanti “si sono spesi e hanno lavorato durante la pandemia” così come tutti coloro negli ultimi due mesi “hanno aperto le loro case per ospitare i profughi ucraini”.
I festeggiamenti del santo patrono di Fossano si erano aperti nel tardo pomeriggio di sabato 30 aprile con i solenni vespri nella chiesa della Santissima Trinità e l’elezione di Guido Muggiri come nuovo rettore della Compagnia di San Giovenale. Altri appuntamenti di carattere religioso sono programmati per la serata di oggi, domenica 1° maggio, e per lunedì 2. Che è anche il giorno della fiera. Intanto in piazza Diaz funziona a pieno ritmo il Luna park, anche questo un segno di ritrovata "normalità".
