Sale l’incidenza dei contagi in Piemonte e in provincia di Cuneo, avvicinandosi alla media nazionale. Ma scende il numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari e nelle terapie intensive degli ospedali, mentre è ancora sensibilmente alto il numero dei nuovi decessi, 34 in sette giorni, che porta il totale in regione dall’inizio della pandemia a 13.329. È una fase di “altalena”, che combina indicatori positivi e indicatori negativi quella che si registra nell’ultima settimana in Piemonte.
Senz’altro buona è la percentuale di saturazione delle terapie intensive che scende ancora, dal 3,7% di martedì 26 aprile al 2,4% di martedì 3 maggio. In calo anche quella dei ricoveri ordinari, che passa dal 12,4% all’11,3%. In entrambi i casi siamo al di sotto della media nazionale, che è del 3,7% (terapie intensive) e del 15% (ricoveri).
Ottima è anche la notizia del calo di persone attualmente positive, che dipende dalla crescita dei guariti (e non dal calo dei contagi), ma ha il merito di riportare un segno meno che non si vedeva da tanto tempo.
La cattiva notizia è - come anticipato - che in Piemonte e in Granda i nuovi contagi non tendono a diminuire. Anzi: in regione salgono da 498 a 535 ogni 100 mila abitanti (la media negli ultimi sette giorni) e in provincia di Cuneo da 396 a 481. Scende in compenso la media nazionale: da 727 a 612.
Sale dello 0,1% la percentuale dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età che ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose. Ora è dell’85,1%. Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito, ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 174 mila. I non aderenti sono al momento 357 mila.
Le quarte dosi somministrate ad oggi in Piemonte sono quasi 70 mila. L’obiettivo della Regione è di terminare entro maggio le quarte dosi di tutti coloro che possono già riceverla: over80 e fragili over60, immunodepressi e ospiti delle Rsa.
Altri servizi su La Fedeltà del 4 maggio 2022
