Cuneo, Mondovì e Savigliano, tre “sorelle” al voto per il sindaco

Candidati e sfide per il voto del 12 giugno. In gioco (anche) gli equilibri politici della Granda

Voto

Diciannove Comuni al voto sui 247 della provincia. Ma anche tre delle “sette sorelle”, Cuneo, Mondovì e Savigliano. E l’ottava e la nona per numero di abitanti, Borgo San Dalmazzo e Racconigi. È il “menù” delle elezioni Amministrative di domenica 12 giugno (con eventuale ballottaggio il 26, ma solo per i tre Comuni sopra i 15 mila abitanti), che potrebbe modificare gli equilibri politici della Granda.

La piazza più contesa è quella di Cuneo, dove Patrizia Manassero (ex senatrice Pd, attuale vice-sindaco, alla guida di una coalizione di centro-sinistra), proverà a vincere al primo turno per ripetere l’exploit di cinque anni fa di Federico Borgna, non più ricandidabile dopo due mandati, e dare continuità a un’esperienza di governo ventennale a cui hanno contribuito prima di Borgna i sindaci Rostagno e Valmaggia. Cercheranno di impedirglielo sei contendenti: Franco Civallero per il centro-destra, Luciana Toselli per la sinistra di Cuneo Beni comuni, l’indipendente Giancarlo Boselli (già vice-sindaco in passato con il Pd), l’immancabile Beppe Lauria (Italexit e altro), la 5 Stelle Silvia Cina, consigliera uscente, e l’esotico Juan Carlos Cid Esposito alla guida del partito 3V che chiede verità sui vaccini. Si è ritirato invece Silvio Bessone, inizialmente candidato con il Movimento delle Partite Iva. Lo schema non è molto differente da quello delle passate elezioni. La differenza sta in una più marcata appartenenza politica di Manassero (rispetto a Borgna) e nel numero degli avversari, che possono presentare qualche insidia. Il più pericoloso per Manassero è ovviamente Civallero, manager in pensione che, per quanto indicato in extremis, è espressione di una coalizione che mira ad arrivare al secondo turno come primo passo verso l’agognato ribaltone. Tutti gli altri puntano invece a diventare ago della bilancia al ballottaggio o, perlomeno, a entrare in Consiglio comunale. L’esito della consultazione avrà ripercussioni anche sulla guida della Provincia, dove bisognerà sostituire l’uscente Borgna. Non è scontato che tocchi al nuovo sindaco di Cuneo. Ma il nuovo sindaco e i suoi grandi elettori avranno sicuramente voce in capitolo.

Anche Mondovì cambierà primo cittadino. Ma non per raggiunto limite di mandati, bensì per la rinuncia di Paolo Adriano che ha deciso di fermarsi dopo cinque anni. Per raccoglierne il testimone, e il progetto politico, corre Luca Robaldo, attuale assessore allo Sport e alle Politiche giovanili. Ex assistente parlamentare di Enrico Costa (suo più grande sponsor) e capo-segreteria fino a pochi mesi fa di Alberto Cirio, Robaldo ha una chiara matrice politica (a centro-destra), ma guida un’alleanza civica che gareggia - come aveva fatto Adriano - contro il candidato “ufficiale” del centro-destra, a questo giro identificato con Luca Rosso, già assessore con Stefano Viglione. Il terzo incomodo è Enrico Ferreri, per il centro-sinistra, già in corsa nel 2007 per la carica di sindaco, che spera di trarre giovamento dalla battaglia fratricida nel campo avverso.

Lotte intestine anche all’origine delle candidature a Savigliano, dove il sindaco uscente Giulio Ambroggio dovrà misurarsi con Gianfranco Saglione, esponente ufficiale del centro-sinistra e del Pd che lo ha appoggiato negli ultimi cinque anni. In gioco, anche qui (come a Cuneo), una lunga stagione di governo, che dura da 27 anni, ma per la prima volta con una spaccatura ai nastri di partenza (come a Fossano tre anni fa). Sperano di porle fine il candidato del centro-destra Gianluca Zampedri e Antonello Portera, già grillino atipico, oggi alla guida di una coalizione civica e trasversale. Improbabile che emerga un vincitore al primo turno. Sarà, più facilmente, un giro di “primarie” per delineare gli sfidanti al ballottaggio tra le forze dell’attuale maggioranza e quelle dell’attuale opposizione.

A Borgo San Dalmazzo, invece, spicca il ritorno di Pierpaolo Varrone, ex Margherita, già sindaco per dieci anni prima dei due mandati di Gian Paolo Beretta che si chiudono tra divisioni e polemiche. In un turno unico se la vedrà con l’ex vice-sindaco (di Beretta) Roberta Robbione, con Paolo Giraudo (area centro-destra) e con l’outsider Marco Bassino, il fratello di Marta, campionessa di sci. Sfida tradizionale, infine, a Racconigi dove l’uscente Valerio Oderda (centro-destra, esponente di Fratelli d’Italia) si confronterà con Patrizia Gorgo (centro-sinistra, del Pd).

Gli altri 16 Comuni al voto sono Barge, Bagnolo, Bastia Mondovì, Monastero Vasco, Frabosa Soprana, Demonte, Sommariva Bosco, Cravanzana, Argentera, Brossasco, Monterosso Grana, Rittana, Bene Vagienna e Salmour. Soltanto gli ultimi due appartengono al Fossanese e, per questo, la loro campagna elettorale è ampiamente documentata sulle pagine de “la Fedeltà”. Il caso più eclatante è, tuttavia, quello di Rittana, che conta 5 candidati sindaci e 38 candidati consiglieri su 109 abitanti e 90 elettori. Prendere più di un voto (il proprio) sarà già un bel risultato.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 25 maggio