Si sono concluse al Santuario di Cussanio le celebrazioni del mese di maggio, con una funzione serale, quella di martedì 31, che ha ricordato il 501° anniversario delle apparizioni della Madonna in terra fossanese. Occasione per gettare ancora una volta uno sguardo significativo alla vita di Maria, madre di Gesù e dell'umanità, modello di “Dio che irrompe nella storia”. Spartiacque tra un prima, dell'Antico Testamento, e un dopo, con “l'inizio di un mondo nuovo”, come ha detto il vescovo Piero Delbosco, nell'omelia della messa da lui presieduta. Un mondo dove Dio stesso, sceso tra gli uomini, “si schiera dalla parte degli indifesi, non come manifesto sociale”, ma come riflesso di una ricchezza spirituale messa in atto, “parlando per mezzo di eventi in cui l'umanità è inserita”, e manifestando una vicinanza per la quale “non c'è nulla da temere”, nella fede che in lui si ripone.
La celebrazione, svoltasi sotto la volta di un cielo sereno, ha richiamato la partecipazione di tanti fedeli, come avveniva nei più consueti e tradizionali eventi precovid. A tutti il rettore del Santuario, don Pierangelo Chiaramello, ha rivolto un sentito grazie, così come alla Compagnia di Bartolomeo e a tutti coloro che, con i loro servizi, hanno reso possibile la buona riuscita degli incontri. “Soprattutto per chi si è dedicato alle pulizie”, un lavoro che non riceve normalmente le dovute attenzioni, ma particolarmente importante e “non facile da svolgere, considerate le centinaia di persone che si sono avvicendate in questo periodo”. Persone che, infine, ricordate per fasce d'età e realtà sociali, sono poi state affidate alla Madonna della Divina Provvidenza venerata in Santuario, con la preghiera e il tradizionale canto, rendendo così suggestivo, nel loro carattere popolare, il momento finale.