“Nostalgia” – “Gagarine – proteggi ciò che ami”

Nostalgia

Nostalgia
di Mario Martone; con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi. Italia, 2022. 

Felice è un uomo maturo ma, a dispetto del nome, è un uomo irrequieto. Ha trascorso quarant’anni lontano da Napoli, prima in Libano, poi in Sud Africa, infine in Egitto. Là si è costruito una vita, è diventato un imprenditore e quella Napoli da dove quindicenne era fuggito è diventata qualcosa di lontano. Ma poi, ecco che la vita di un tempo torna a bussare alla porta, l’anziana madre è in precarie condizioni di salute e Felice le fa visita, prima che sia troppo tardi anche per un saluto. 
E insieme alla madre è Napoli, in tutta la sua drammatica bellezza e potenza, che si fa largo nel cuore di Felice, facendo ritornare alla luce i suoi quindici anni e il ragazzo che era. Anche il vecchio quartiere Sanità pare quello di un tempo, nulla sembra davvero essere cambiato, se non lui. Nel quartiere Felice incontra don Luigi, un prete di strada che alla strada cerca di strappare dei ragazzi altrimenti privi di opportunità, con la camorra come unico orizzonte. Nei volti imberbi di quegli adolescenti, in quelle movenze incerte, in quelle pose ingenuamente spavalde Felice vede il ragazzo che era e sente di dover andare in qualche modo alla ricerca del suo passato, un passato nel quale lui e l’inseparabile amico Oreste scorrazzavano nel rione Sanità. Ora però l’amico è diventato un piccolo boss della camorra…
In Concorso a Cannes 2022 e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea, “Nostalgia” è un film di indagine e ricerca, una ricerca della parte nascosta di sé da parte di Felice ma anche della parte nascosta della città, uno struggente e intensissimo canto d’amore per Napoli che Martone mette in scena con il suo stile al contempo lieve e profondo. Una Napoli stupenda e drammatica allo stesso tempo, che senza retorica e infingimenti Martone racconta come solo chi ama e conosce davvero Napoli può fare, una città che prima di ogni cosa è un’esperienza dell’anima. Pierfrancesco Favino/Felice, Tommaso Ragno/Oreste e Francesco Di Leva/Don Luigi sono stupendi e Napoli “è Napoli”, che Martone 27 anni dopo “L’amore molesto” torna a mettere in luce, o in ombra, in maniera impeccabile. Da non perdere. 

 

Gagarine

GAGARINE - Proteggi ciò che ami
di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh; con Alseni Bathily, Lyna Khoudri, Jamil McCraven, Finnegan Oldfield, Farida Rahouadj. Francia, 2020.

Un grande complesso residenziale alla periferia sud di Parigi. Realizzato all’inizio degli Anni ’60 doveva essere il simbolo, architettonico e sociale, di un nuovo modo di costruire e abitare. All’inaugurazione del grande edificio, pomposamente chiamato “Cité Gagarine” era addirittura intervenuto l’astronauta russo Jurij Gagarin, il primo uomo nello spazio, a celebrare una nuova visione del futuro fatto di conquiste dello spazio e di nuovi spazi condivisi nelle città. Ma poi le cose sono andate diversamente, tanto l’edificio quanto le speranze di un mondo con meno diseguaglianze sociali sono sfumate, e “Cité Gagarine” simbolo della modernità e del progresso dopo anni di degrado ora deve essere abbattuto. Ma, se molte delle centinaia di famiglie che lo abitano, abbandonano rassegnate la loro casa in cerca di nuove sistemazioni, c’è chi come il sedicenne Youri, che del luogo e dell’astronauta porta addirittura il nome, di andarsene non ne vogliono sapere. Mentre il palazzone intorno a lui si svuota, Gagarine metterà in campo tutta la sua fantasia e la sua resistenza per dar corpo ad un sogno…
Opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, “Gagarine” è un bell’esempio di cinema delle e sulle periferie che si tiene lontano dallo stile di racconto iperrealista di certo cinema contemporaneo sulle periferie (“I Miserabili”, “La terra dell’abbastanza”…) per scegliere un registro narrativo più lirico e sognante. Le tensioni sociali e razziali delle banlieue sono presenti, ma restano sullo sfondo, ciò che più sembra interessare ai due registi è mettere in luce i legami tra i luoghi e le persone, il senso di appartenenza e comunità che fa sì che certi ambienti divengano, nel bene come nel male, parte delle persone. Noi siamo (anche) i luoghi che abitiamo. Da vedere.