“La doppia vita di Madeleine Collins” – Alcarràs”

La Doppia Vita Di Madeleine Collins

LA DOPPIA VITA DI MADELEINE COLLINS
di Antoine Barraud; con Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, François Rostain. Francia, 2021. 

Il teatro e il cinema hanno sempre amato il tema del doppio, da Antonin Artaud (“Il teatro e il suo doppio”) ad Alfred Hitchcock (“Vertigo-La donna che visse due volte”), il fascino e il mistero del doppio è stato raccontato in molte delle sue declinazioni, e il film di Antoine Barraud è una di queste. 
Judith Fauvet è una traduttrice per organizzazioni internazionali e la sua vita è equamente divisa tra la Francia e la Svizzera, ma la divisione non è soltanto tra casa e lavoro, è molto di più. Da una parte c’è il marito Melvil, con cui ha due ragazzi pre-adolescenti, dall’altra c’è Abdel con cui cresce una bambina. E in mezzo c’è lei, compressa in un duplice rapporto fatto di viaggi in treno, impegni di lavoro, telefonate, segreti e bugie tese a costruire un fragile equilibrio tra due situazioni speculari ed opposte. Tutto sembra procedere senza intoppi, le due vite scorrono parallele senza incontrarsi mai, ma poi ad un tratto il meccanismo, fatalmente, si inceppa. 
Per tutto il film il fantasma di Hitchcock è dietro l’angolo, Barraud chiama la sua protagonista Judith ma anche Madeleine come le Judy e le Madeleine di “La donna che visse due volte”, ma al di là dell’evidente e intenzionale debito nei confronti di Hitchcock il film scorre via fluidamente e la regia di Barraud è cinica e sofisticata quanto basta nel dipanare il racconto che tiene con il fiato sospeso sino all’epilogo finale. Glaciale Virginie Efira nel suo doppio, difficile ruolo. Da vedere.

Alcarras
ALCARRÀS
di Carla Simón; con Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou. Cast Spagna, Italia, 2022. 

Siamo nel sud della Catalogna, terre assolate e calde, solcate dal sudore e dalla fatica di vite contadine. Lì la famiglia Solè da decenni coltiva un grande frutteto su un terreno della famiglia Pinyol. Ma non ci sono contratti d’affitto ufficiali, gli accordi erano stati presi dalle due famiglie ai tempi della guerra civile. Una stretta di mano e via. Ora però i Pinyol vorrebbero abbattere il frutteto e riconvertire l’area realizzando un grande impianto per la produzione di energia elettrica con pannelli solari. Ma il passaggio dalle pesche ai pannelli per i Solè sarebbe la fine della loro impresa e della loro famiglia… 
Orso d’oro al Festival di Berlino, “Alcarras” è un film di intensa e delicata potenza che ci racconta con garbo e realisticità la vita semplice di persone semplici (molti degli interpreti sono attori non professionisti), le vite, i dubbi, i drammi e domande di uomini e donne che alla terra hanno dato tutto e che dalla terra attendono tutto. Il frutteto da una parte, i pannelli solari dall’altra e in mezzo il mondo che cambia. Ma la storia di Carla Simón mette in luce il lato umano ed esistenziale della vicenda piuttosto che quello economico e politico, costruendo un racconto corale che attraverso i destini di una famiglia racconta i mutamenti e i turbamenti di un’età.