I Cappuccini festeggiano 75 anni di missione a Capo Verde

Domenica 12 giugno celebrazioni nel convento fossanese

Frati Cappuccini Capo Verde
da sinistra: fra Flavio Pina, fra Roberto Raccagni, Provinciale del Piemonte, e fra Mattia Silva, Custode di Capo Verde

75 sono gli anni della presenza dei frati cappuccini a Capo Verde. Un'avventura iniziata il 9 marzo del 1947, introdotta però da un significativo evento. Nel dicembre del 1942, infatti, il vicario apostolico monsignor Leone Ossola e altri 17 missionari sono costretti dagli inglesi a lasciare l'Etiopia in cui operavano. La Vigilia di Natale dello stesso anno la nave su cui viaggiavano giunge all'arcipelago di Capo Verde. Il vescovo si sente proporre dagli inglesi di scendere a terra per celebrare la messa di Natale. Cinque anni più tardi i superiori dell'ordine offrono poi la missione, su quelle sperdute isole dell'Atlantico, ai cappuccini piemontesi, che si rendono immediatamente disponibili, spinti da quel “fortuito incontro” sulla via del ritorno dall'Etiopia, avvertito come “un chiaro segno di Dio”. I primi quattro frati missionari, dopo un'attesa di tre mesi in Portogallo, l'11 luglio del 1947 possono finalmente lasciare l'Europa.

Il transatlantico su cui navigano, vecchio e avariato, li porta a toccare la terra di Capo Verde il 21 luglio dello stesso anno nel porto di Sao Vicente, ove sta per partire il Senhor das Areias, quel battello a motore che fa servizio lento e irregolare tra le isole. Sbarcano così a Boavista, accolti con grande allegria dalla popolazione (che è senza sacerdoti e senza medici), illusa che i missionari si fermino là. Ma i quattro piemontesi ripartono e scendono a Praia, la capitale, sede del vescovo Faustino Moreira dos Santos, che tanto ha fatto per il loro arrivo e che li chiama a svolgere il ministero nelle isole di Brava e di Fogo. Inizia così un'attività missionaria ed evangelizzatrice non priva di difficoltà, ma destinata a grandi sviluppi. Se i primi anni della missione (1947-1951) rivestono un sapore quasi “epico”, i decenni successivi (1951-1971) sono ricchi di iniziative che danno concretezza all'attività dei missionari piemontesi, particolarmente sensibili al nuovo cammino sociale ed ecclesiale che si sta sviluppando in Capo Verde, con una specifica attenzione a “trasmettere” la gestione della missione ai giovani frati capoverdiani, cresciuti di numero e ormai capaci di essere protagonisti della propria storia.

“La passione missionaria di questi frati - scrive fra Roberto Raccagni, ministro provinciale dei cappuccini, nel giornalino «Uomini per gli uomini» - interpella ancora noi ad essere annunciatori del Vangelo, non solo nelle giovani Chiese, ma anche nel nostro vecchio continente”. I Cappuccini in quella terra hanno avviato diverse attività sociali e pastorali, ed “il loro entusiasmo ha permesso anche il loro sviluppo in quelle terre”, diventando a loro volta “missionari per altre terre, a Sao Tomé e Principe per aiutare quella giovane Chiesa, e a Boston per essere vicini agli emigrati capoverdiani”. “Il bisogno di celebrare questo 75° anniversario - scrive anche fra Ferruccio Bortolozzo - non è solo per far memoria dei 43 cappuccini italiani (tra cui 29 piemontesi ed un sacerdote diocesano di Saluzzo) che si sono spesi in Capo Verde spesso fino al dono della propria vita, ma soprattutto per ringraziare il Signore che ha voluto fare di questa terra africana una significativa presenza dell'Ordine cappuccino, che conta ormai una quarantina di frati capoverdiani”.

Una memoria che verrà celebrata domenica 12 giugno al convento di Fossano, in via Cesare Battisti, rivolta ad amici e benefattori che in questi anni hanno sostenuto, anche da remoto, l'opera che si è sviluppata in quelle terre. Il programma prevede un momento di accoglienza iniziale alle 9.30, per proseguire alle 10 con la messa, testimonianze e ringraziamenti, e continuare con il pranzo e la festa insieme. Per motivi organizzativi si richiede la prenotazione per e-mail o cellulare; missionicappuccinipiemonte@gmail.com – 371.5452230.