Va veloce, nonostante la bella stagione, la crescita dei casi Covid. In Piemonte, che pure è una delle regioni con minor incidenza del contagio (dopo la Val d’Aosta), i nuovi casi sono quasi raddoppiati rispetto alla scorsa settimana (da 7.700 a 12.200), gli attualmente positivi più che quadruplicati (da 995 a 4500), così come gli isolamenti domiciliari (da 1000 a 4500). Gli effetti non si riverberano ancora sulle ospedalizzazioni: le terapie intensive sono in calo (da 10 a 7), i ricoveri ordinari in leggero aumento (da 219 a 244), né sui decessi (da 7 a 12). Ma è facile immaginare che presto anche queste curve cresceranno.
Un possibile riferimento - ricorda il Lab24 del Sole 24Ore - è il Portogallo (10,3 milioni di abitanti), che conta percentuali simili di vaccinati rispetto all’Italia (58,9 milioni di abitanti) e ha vissuto una recrudescenza dei casi sulla spinta della sub-variante BA.5 ormai dominante. Nel loro caso la fase espansiva dell’epidemia è durata poco meno di 4 settimane, dal 27 aprile al 20 maggio: data in cui il contagio è entrato in una banda di oscillazione (+/-20% circa) stabilizzandosi senza grossi scossoni. La curva dei ricoveri in area medica ha seguito un andamento simile, ma ovviamente differito nel tempo: da una media di 1.100 pazienti di marzo-aprile ai 2.092 del momento di picco. Raddoppio, più o meno, anche per i decessi: da una media giornaliera di 25 ai 48 del picco massimo.
La speranza è che anche da noi la fase espansiva duri solo quattro settimane. Sta di fatto che, a ondata stabilizzata, il Portogallo si trova con un numero di infezioni, ricoveri e decessi circa doppio rispetto a quelli che aveva prima della diffusione di Omicron 5, ovvero tutt’altro che una passeggiata.
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