“Il libro sinodale non è la fine di un lavoro, ma l’inizio di un cammino insieme”

Intervista al vescovo Piero Delbosco che venerdì 24 giugno, con una celebrazione in Duomo a Fossano, presenta le conclusioni del Sinodo di Cuneo e Fossano

Delbosco Piero

Venerdì 24 giugno, alle 20.30, nella Cattedrale di Fossano, a conclusione del sinodo diocesano, il vescovo di Cuneo e Fossano Piero Delbosco promulga e presenta il libro sinodale con i documenti e le scelte che guideranno il cammino nei prossimi anni.

In vista della celebrazione di venerdì, il vescovo ha rilasciato un’intervista ai due settimanali diocesani, La Guida di Cuneo e La Fedeltà di Fossano, in cui illustra il lavoro fatto e le sfide future. Nel ricordare il difficile inizio del percorso sinodale, le difficoltà create dalla pandemia, sottolinea la partecipazione crescente che ha prodotto circa 1.000 contributi scritti da parte di singoli, associazioni e parrocchie. “Non è la fine di un lavoro, ma l’inizio di un cammino da fare insieme - spiega -. Un nuovo modo per dire la Chiesa e per guardare al futuro”.
"Il 1° settembre 2022 le due diocesi vengono accorpate a livello pastorale. Ciò significa una Curia unica, un Vicario generale unico e un Vicario per la pastorale... Ma le due diocesi per il momento restano separate dal punto di vista giuridico e finanziario".

Al di là dei cambiamenti concreti, di uffici, di modalità di lavorare insieme, di nuove responsabilità, dice il vescovo: “Mi aspetto che ci sia un cambio di visione. Io che vivo in una comunità di Cuneo dovrò sentirmi partecipe anche di ciò che avviene nel Fossanese, a Salmour o Cervere. Allo stesso modo mi aspetto che chi vive nel Fossanese senta come propri i problemi e le questioni della valle Stura e del Cuneese. Bisogna cambiare prospettiva. Non è facile, non per tutti, ma è uno sforzo che dobbiamo fare per uscire dalle nostre sacrestie”.

Intervista completa su La Fedeltà del 22 giugno