Al termine della grande festa intitolata ad Elia Abrate, “Sport senza barriere” fa il bilancio ed analizza l’azione sociale operata sul territorio. Emerge un prospetto nel quale lo sport resta il motore e lo spunto per le attività della società, che mette al centro la persona.
“Il nostro primo obbiettivo - spiegano dal gruppo - è la relazione ed il rapporto con ogni giocatore. Non si può stare insieme e scendere in campo per una partita se alle spalle non c’è la condivisione di un percorso comune. Tale rapporto ci ha spinti ad adottare misure che hanno coinvolto il direttivo in azioni di promozione e formazione per una cittadinanza attiva. I giocatori che si avvicinano alla squadra, se lontani dalle proprie famiglie, devono poter innanzitutto trovare un lavoro, una casa, vivere una situazione serena ed economicamente stabile, poter avere i documenti necessari per essere cittadini del mondo. Quest’anno in modo particolare, si sono create relazioni importanti con imprenditori del tessuto circostante, che ci hanno permesso l’inserimento di una ventina di lavoratori con contratto di apprendistato in diversi settori produttivi quali la meccanica, l’edilizia, il settore artigianale, industriale e dei servizi. Citiamo volutamente società quali la Giordana building, la Fratelli Dalmasso, Abba, Bertola, Pianeta Ambiente presso Rosso, Dira, Bongioanni, MG, Dentis, Moretto, Merlo, Pulicenter, dove i nostri ragazzi lavorano e stanno imparando una professione. Bader giocatore e dirigente della neonata volley Ssb, in qualità di responsabile presso un allevamento di polli a Genola, spesso quando arrivano giocatori nuovi, oppure vi è qualcuno fermo senza attività fa partire i contratti a chiamata: le cosiddette ‘campagne’ che durano periodicamente 8-10 giorni dalla primavera all’autunno. Stiamo imparando a dialogare e fare squadra con le associazioni e istituzioni che operano nei diversi settori, quali i Salesiani con il Cnos, inserendo ragazzi nei corsi di formazione e collaborando con lo sportello lavoro. Abbiamo lavorato e contribuito con il Comune di Fossano perché con i Salesiani ripartissero i corsi del Cpia, per l’alfabetizzazione ed i corsi serali per il diploma di terza media. Con il Monviso solidale, per la prima volta, abbiamo collaborato con successo, dando un supporto importante in una grave situazione di crisi familiare, mentre una ragazza di Sport senza barriere ha iniziato il servizio civile presso il Centro diurno di Fossano. La Caritas e cascina Pensolato, la Pastorale sociale e del lavoro, il Gruppo giovani ‘Revolution’, il movimento dei focolari con i quali abbiamo organizzato la tre giorni a Sant’Anna di Vinadio e i due giorni a Genova, ‘Infor Elea’ per i corsi di formazione, promossi da Anof Cisl, la cooperativa Orso, sono associazioni con le quali è nata una collaborazione costante. Sport senza barriere, inoltre da quest’anno è entrata a far parte della Fondazione ‘Noi Altri’, con la quale sentiamo una grande vicinanza e forte sostegno”.
Riguardo alla festa intitolata ad Elia, proseguono dal gruppo, “non possiamo che essere soddisfatti”: “Dobbiamo necessariamente ringraziare un sacco di gente che ci ha aiutato: Patrizia la mamma, il papà di Elia, i suoi fratelli, insieme con il Csi di Cuneo che non manca mai di supportarci con l’invio degli arbitri di volley, Enrico e Barbara. Un grazie a Carlo Calamari e Massimo Silvestro inossidabili conduttori delle partite di calcio, a Marcello, Alice e la mamma, per l’organizzazione del torneo di bocce e per l’impianto audio messo a disposizione. Un grazie speciale ad Alberto e ad Andrea Silvestro factotum del gruppo che hanno preparato la carne alla brace, servita ad una ottantina di persone. Un grazie, a Mauri e Govi, alla sua famiglia e ai condomini della casa che ci hanno ospitati. Per ultimo e non ultimo, un grazie di cuore a tutti i partecipanti e ai tanti che ci sostengono”.
Il servizio su la Fedeltà di mercoledì 6 luglio 2022.