Le “parole necessarie” di Florentina Silivestru

Presenterà al castello il libro “Ti scriverò”, dedicato al marito Victor mancato un anno fa

Florentina Silivestru
Florentina Silivestru con il marito Victor in una foto del 2005

Sono poesie in forma di prosa, pensieri, riflessioni. Parole necessarie, “che mi mordevano dentro”, piene di amore e di sofferenza. Florentina Silivestru le ha composte in pochi mesi, dopo la morte del suo Victor, il 14 luglio dello scorso anno, e le ha consegnate ad un libro, “Ti scriverò”, che presenterà esattamente un anno dopo, in una serata al castello, alle 20,30 di giovedì 14 luglio, affiancata da Pinuccio Bellone.

Sono 52 componimenti brevi, lettere senza indirizzo, ma con lo stesso destinatario, il marito, amico e compagno di una vita insieme durata 37 anni, nella buona e nella cattiva sorte: quella di una malattia scoperta nel 2013, che lo ha logorato fino alla consunzione. Victor Silivestru era nato nel 1952 in Romania, era ingegnere e pilota dell’aeronautica militare. Con Flori (Florentina Petre) si era sposato nel 1984: lui estroverso e burlone, lei silenziosa e riflessiva, due anime fatte per completarsi a vicenda. Nel 1991, due anni dopo il crollo della “cortina di ferro”, Victor scelse di cambiare vita per offrire alla sua famiglia un futuro migliore. Arrivò in Italia, a Ostia, dove Flori e i piccoli Ciprian, di 12 anni, e Andrei, di 8, lo avrebbero raggiunto due anni dopo. Da amici romani, una delle quali con un figlio alpino, ebbero le prime recensioni su Fossano, “città ideale dove crescere i propri figli”. E qui si trasferirono nel 1996.

Classe 1963, diplomata nel 1981, cittadina italiana dal 2005, Florentina è da sempre amante della parola scritta e nel 2007 ha dato alle stampe la raccolta di poesie in prosa dal titolo “Sentimenti”. “Ti scriverò” è un viaggio nel dolore, una confessione personale, intima, profonda, con risvolti universali nei quali può ritrovarsi chiunque abbia conosciuto la sofferenza o si sia posto domande sul senso dell’esistenza. “Avrei voluto non arrivare a scrivere queste pagine - dice Flori -. Sapevo che avrei raccontato le sofferenze e le frustrazioni che abbiamo vissuto, avrei siglato l’addio per sempre a Victor, cosa che non riesco ad accettare... ma è successo! Le parole si sono riversate sul foglio bianco portando alla luce la mia ossessione nella ricerca della parte di me che ho perso. Ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina e avermi sostenuta nel portare alla fine la mia modesta impresa. Ringrazio Victor per essere esistito, aver fatto parte della mia vita, per aver sofferto e lottato fino all’estremo per rimanere al mio fianco più a lungo; per il suo essere stato ribelle, non conformista e per non avermi mai fatto annoiare. È riuscito a tirare fuori la parte migliore di me”.