In arrivo 224 milioni per la filiera zootecnica

Esulta Coldiretti: “Un’azione importante per la zootecnia cuneese”

Allevamenti bovini
Foto di repertorio

Accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni sui due decreti del Ministero delle Politiche agricole che stanziano 224 milioni di euro per le filiere zootecniche. Il primo decreto prevede l’intervento a favore dei produttori del comparto zootecnico tramite la previsione di aiuti eccezionali di adattamento per i danni indiretti subiti in seguito all’aggressione della Russia contro l’Ucraina, vale 144 milioni di euro, mentre il secondo, da 80 milioni, include aiuti anche per le altre filiere zootecniche, in modo da poter dare un sostegno e una tutela reale agli allevamenti e al reddito delle aziende. Le imprese interessate sono quelle di allevamento di suini, di scrofe, di vitelli, di ovicaprini, di conigli, di galline ovaiole, di tacchini, di polli, di bovini di razze autoctone. Entrambe si pongono l’obiettivo di compensare il rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali che ha prodotto un aumento dei costi per le produzioni delle uova, del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari sull’energia.

Per il presidente provinciale Enrico Nada, “questa misura, fortemente voluta da Coldiretti, rappresenta un’azione importante per la zootecnia cuneese, tassello fondamentale dell’intera economia regionale e nazionale. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici, di razze autoctone come la Piemontese, di carne di grande qualità e di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”. Come ricorda Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo - la zootecnia è cruciale per il tessuto economico cuneese. In particolare, la sola filiera bovina conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi allevati, con una netta prevalenza di capi di razza Piemontese (220.000 su un totale di 315.000), che ne fa la prima razza autoctona nazionale e il fiore all’occhiello della produzione locale con un fatturato che arriva a 500 milioni di euro.​