Non sarà semplicemente un concerto, ma un viaggio all’interno di un mondo incredibile, quello di Enzo Jannacci che merita di essere riscoperto e – per i più giovani – scoperto e conosciuto. Un mondo che è fatto di elementi apparentemente distanti e dissonanti, che passa dal comico al tragico, dal divertente al malinconico, con personaggi e situazioni surreali. Surreali come solo la realtà, talvolta, sa essere. Una forza comunicativa e un messaggio attualissimi ancora oggi, come se quei brani, quelle pagine di musica e quelle storie strampalate fossero state scritte ieri. E nessuno meglio di Elio avrebbe potuto entrare in quel mondo, e mettersi al timone in questo viaggio. Per ridere, pensare, divertirsi, emozionarsi.
Elio, che per la prima volta in tour non è accompagnato dalle “Storie tese”, sta girando l’Italia da più di un anno con “Ci vuole orecchio” e approderà lunedì 18 luglio all’Anima Festival di Cervere, all’Anfiteatro dell’anima di Grinzano. I biglietti sono in vendita su Ticketone.

Lo abbiamo intervistato in questi giorni in una pausa delle prove. Per farci raccontare Jannacci, Elio, e l’incontro tra i due.
Partiamo da te o da lui? O da voi… cosa hai in comune con Jannacci e con il suo mondo.
È un artista che ho sempre ammirato e che in qualche maniera mi ha influenzato nel mio modo di fare questo lavoro. Posso dire di essere cresciuto a pane e Jannacci. Quel modo di raccontare, e quell’approccio alla musica sono molto simili al mio.
E poi c’è una questione “di famiglia”, perché era amico di tuo padre, vero?
Confermo. Erano stati compagni di classe al Liceo Classico Berchet di Milano e già da ragazzino ne sentivo parlare spesso. Ed era incredibile per me sapere che un amico di mio padre fosse un artista famoso.
A proposito, quando si parla di Jannacci come lo si può definire? Tu come lo definisci? Cantante, poeta, cantautore, attore…
Mi chiedo se sia il caso di definirlo. Forse no. È semplicemente da ascoltare. Il suo è un mondo così ricco di sfaccettature che non sta dentro ad una definizione.
Arriviamo allo spettacolo. Come è nato?
Con il regista Giorgio Gallione avevo già lavorato nel recital dedicato a Gaber. E dopo il Signor G è nata l’idea di questo nuovo lavoro. La band che mi accompagna è formata da musicisti di grande talento. Ci stiamo divertendo molto e in tutte le date fatte finora lo spettacolo ha ottenuto un ottimo successo. Questo dice soprattutto l’attualità e la forza comunicativa di Jannacci, che vanno assolutamente riscoperte.
Il tuo ruolo in tutto questo è fondamentale. Tu hai un pubblico eterogeneo e trasversale che va dai giovanissimi agli adulti, toccando ambienti anche musicali molto diversi tra loro… ma Jannacci forse rischia di non arrivare più alle giovani leve…
È proprio per questo che mi piace l’idea di fare questo omaggio. Lui meriterebbe di essere collocato tra i grandi artisti come Gaber, Dalla e altri. E poi lui è unico, davvero unico. Se pensi ad altri cantautori e musicisti, riesci ad individuare quali sono stati i loro punti di riferimento artistico e le loro influenze. Come Jannacci, invece, c’è solo Jannacci. Ha solo commesso un grande peccato, un errore…
Quale?
Ci ha fatto ridere. E spesso chi sa far ridere le persone non viene preso sul serio. Come se ciò che fa non fosse – tutto sommato – così importante. Ma non è così.
Infatti nella presentazione dello spettacolo ritorna la frase celebre che dice “Chi non ride non è una persona seria”. Non pensi che invece siano proprio gli artisti che sanno ridere e far ridere ad essere quelli più capaci ad arrivare al cuore delle persone anche quando c’è da “essere seri”?
Sono perfettamente d’accordo con te. Ma evidentemente io e te siamo pazzi (ride!) e invece là fuori in tanti non ragionano così. Ridere è una cosa seria. Proprio come la vita.
Non resta che darci l’appuntamento a Cervere. La provincia di Cuneo non è una novità per te, vero?
No, la conosco bene, ci sono stato un sacco di volte con “Elio e le storie tese” e devo dire che ci sono due cose mi hanno sempre colpito molto. L’accoglienza calorosa del pubblico e il cibo. Due cose che credo troverò anche questa volta!
