Radicali Italiani: “Siccità, bisogna ridurre i consumi in agricoltura”

Igor Boni: “Servono sistemi di irrigazione innovativi. No alle deroghe al deflusso minimo vitale”

Radicali Italiani
La conferenza stampa nell'alveo del fiume Stura a Cuneo

“Ben vengano i nuovi invasi, dove necessario, ma per colpire il bersaglio grosso occorre ridurre i consumi e, dunque, l’utilizzo dell’acqua in agricoltura”. È la tesi che i Radicali italiani hanno esposto sabato mattina nell’alveo prosciugato dello Stura, in una conferenza stampa sull’emergenza siccità a cui hanno partecipato il presidente nazionale Igor Boni e il segretario provinciale Filippo Blengino.

L’agricoltura - hanno premesso - è il settore che utilizza di gran lunga più risorsa idrica: il 55% a livello nazionale (contro il 25% degli usi civili e il 20% degli usi industriali), che sale oltre il 75% nel nord-ovest “per l’enorme quantitativo necessario per le coltivazioni di riso e mais” che impiegano rispettivamente “circa 4,5 miliardi e 1,7 miliardi di metri cubi di acqua (quasi tutto nel bacino padano)”, ovvero “più della metà dell’intero utilizzo agricolo italiano dell’acqua che si attesta secondo il report Istat su 12 miliardi di metri cubi”. Quanto ai sistemi di irrigazione, il dato nazionale - riferiscono - è il seguente: 40% a pioggia, 31% con scorrimento superficiale, 18% con microirrigazione, 9% con sommersione, 2% altri. In Piemonte, fatto cento i terreni irrigati, il 56% è con scorrimento superficiale (essenzialmente utilizzato per il mais), il 31% con sommersione (per il riso), il 9% a pioggia, il 3% con microirrgazione, 1% altro. Dunque? I Radicali non hanno dubbi: “Occorre ridurre l’utilizzo dell’acqua in agricoltura, mentre - al contrario - ora si propone di derogare al minimo deflusso vitale, che significa creare un danno permanente ancora più grave dell’attuale all’intero ecosistema delle acque dolci”. E come fare? “Introducendo sistemi di irrigazione innovativi”.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 20 luglio