“La donna del fiume” – “Fly – vola verso i tuoi sogni”

La donna del-fiume Suzhou River

LA DONNA DEL FIUME - SUZHOU RIVER
di Lou Ye; con Xun Zhou, Hongsheng Jia, Zhongkai Hua, Anlian Yao, Nai An. Titolo originale: Su Zhou he. Germania, Cina, Francia, 2000.

Il fiume Suzhou con le sue acque malsane e piene di rifiuti attraversa Shanghai. Sulle sue rive tra baracche e house boat si svolgono loschi traffici, ventre molle e impresentabile della scintillante e caotica metropoli cinese. Mardar è un giovane corriere, con la sua moto attraversa la città consegnando di tutto, dai pacchi alle persone. È bravo, affidabile e soprattutto non fa domande. Un giorno un contrabbandiere chiede a Mardar di “consegnare” sua figlia, la sedicenne Moudan, alla zia. Tra i due ragazzi nasce un’istintiva simpatia che ad un tratto però si tramuta in sospetto, quando Moudan comincia a pensare che Mardar voglia rapirla per poi chiedere un riscatto e spaventata dalla situazione decide di gettarsi tra le acque del fiume, scomparendo tra i flutti. Il giovane corriere è accusato dell’omicidio della ragazza ma dopo alcuni anni uscito di prigione Mardar non si darà pace e si metterà in cerca della ragazza convinto di trovarla ancora viva…
Presentato con successo ai festival di Rotterdam e Parigi nel 2000 ma poi bloccato dal governo cinese perché non in linea con l’immagine del Paese che la dittatura cinese intendeva dare, “La donna del fiume” esce ora per la prima volta in Italia in versione restaurata in 4k dopo anni di censura e ben si comprendono l’apprezzamento della critica e del pubblico festivaliero di vent’anni fa.
Noir onirico intessuto di toni melodrammatici che gioca sul tema hitchockiano del doppio (il corriere Mardar ad un certo punto incontrerà la ballerina Meimei che gli ricorderà la bella Moudan scomparsa nel fiume anni prima in un riferimento evidente a “La donna che visse due volte”), il film di Lou Ye ha il fascino discreto ed elegante di un cinema in grado di coniugare con accuratezza racconto e descrizione, cura dell’inquadratura e approfondimento psicologico dei personaggi. Una bella pagina di cinema che dopo vent’anni possiamo finalmente vedere. 

fly vola verso i tuoi sogni

FLY - VOLA VERSO I TUOI SOGNI
di Katja von Garnier; con Svenja Jung, Ben Wichert, Jasmin Tabatabai, Nicolette Krebitz, Katja Riemann. Germania, 2021. 

Bex ha vent’anni e deve scontare una pena detentiva per omicidio colposo. Affranta dalla situazione e divorata dal senso di colpa la ragazza accetta non senza un’iniziale riluttanza di prendere parte ad un programma di riabilitazione insieme ad altri detenuti. Il percorso in sé è piuttosto innovativo poiché prevede di dar vita ad un corso di ballo guidato da un’insegnante di street-dance attraverso il quale Bex e i compagni potranno trovare nuove modalità di espressione e relazione, un programma che vede nell’arte, in questo caso la danza, in altri il teatro o il cinema, un veicolo di crescita e riabilitazione. 
Nono film della regista tedesca Katja Von Garnier “Fly - vola verso i tuoi sogni” sfrutta lo schema del racconto “fall and rise”, caduta e riscatto, incentrando però la sua attenzione più sugli aspetti coreografici e spettacolari della street dance (nel cast, tra i ballerini hip-hop professionisti si fanno apprezzare in modo particolare i due campioni del mondo della disciplina Wichert e Majid Kessab) che sui temi della durezza del carcere piuttosto che del reinserimento sociale una volta scontata la pena. Visivamente spettacolare quanto emotivamente intrigante, il film paga lo scotto di un’insufficiente analisi sotto il profilo sociale e politico, il melò prevale in modo eccessivo sul dramma rendendo eccessivamente zuccherosa la bevanda.