Genola saluta la famiglia ucraina che ritorna a casa dopo quattro mesi

Quattro mesi trascorsi lontani da casa, lontani da un marito e papà che non poteva partire, lontani dalla famiglia, lontani dagli amici, lontani da tutto ciò che naturalmente ci fa sentire al sicuro. Ma il tempo della lontananza, a volte, per fortuna, finisce.

Oggi, domenica 24 luglio infatti la famiglia ospitata a Genola, composta dalla mamma Svitlana e dalle sue tre figlie, è partita con un pullman da Savona per ritornare a casa. Un viaggio lungo – 24 ore – che però è stato tanto tanto atteso. Il desiderio di tornare non si è mai spento. Hanno quindi deciso di partire anche se molto preoccupate per ciò che le attende. La guerra è lontana 1000 km da casa loro, il timore degli imprevisti è tanto, ma la forza degli affetti vince ogni paura. Si prova a tornare a casa, nella speranza di poter restare, ma non è escluso che – al variare delle condizioni attuali – possano ritornare nuovamente in Italia.
Da quando sono arrivate, a fine marzo, un gruppo di accoglienza, guidato da Guido Lamberto, si è preso cura di loro cercando di aiutare, supportare e sostentare con discrezione la loro permanenza a Genola, senza mai dimenticare il loro desiderio di tornare a casa, senza sottovalutarlo o metterlo da parte. La disponibilità di Fabrizio a donare la sua casa, la premura di Rosi nel portare loro uova, frutta e verdura fresca ogni giorno, la discrezione di Guido nell’accompagnarle alle visite mediche, l’attenzione di Annalisa e Marco nel procurare sempre il necessario per le bambine più piccole… sono solo alcuni dei discreti angeli custodi che si sono occupati di questa “famiglia spezzata a metà” in questi quattro mesi. Con la stessa delicatezza e attenzione, prima di partire, Svitlana e le sue bambine sono passate di casa in casa a salutare ciascuna famiglia che si è occupata di loro, suscitando qualche lacrima commossa e i migliori auguri per un futuro da vivere semplicemente in pace.

Si sa, i legami che nascono nelle difficoltà sono quelli da cui si impara di più, quelli da cui si è toccati maggiormente e quelli che lasciano i ricordi più preziosi. Un po’ di malinconia resta in chi le saluta, ma è presto sostituita da consolazione e gioia nel vedere i loro occhi di nuovo vivi e luccicanti in attesa di ciò che le aspetta.