La Regione riduce disavanzo e debito di 1,7 miliardi

Torino Regione Sede Palazzo Lascaris

La Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per il Piemonte ha parificato il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2021. Il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 581 milioni, 322 milioni in miglioramento rispetto al 2020. La Regione Piemonte, pertanto, nel 2021 ha recuperato tutte le quote dei disavanzi pluriennali.

Il Presidente e l’Assessore al Bilancio hanno sottolineato che in tre anni di governo è stata ridotta la zavorra che grava sul Piemonte di oltre 1,7 miliardi di euro (su disavanzo e debito ereditati dal passato). Numeri che pesano come un gigantesco macigno sulle spalle della regione. E tutto questo è stato fatto senza aumentare le tasse e senza contrarre nuovi debiti, pur nelle difficoltà dovute alla pandemia e alla crisi internazionale per la guerra in Ucraina.
"L’obiettivo - spiegano da Palazzo Lascaris - per il 2022 è di proseguire su questa strada, continuando a ridurre la 'cambiale' che i piemontesi sono costretti a pagare, frutto di una gestione passata che l’attuale Giunta non condivide perché contrarre debiti da far pagare alle generazioni future non è una scelta saggia né buona. La volontà è di liberare al più presto il territorio da quest’onere, affinché ogni risorsa possa essere concentrata sugli investimenti per far crescere in modo sano il Piemonte".

Per il 2022 l’obiettivo è di ridurre la quota di altri 238 milioni di euro sul disavanzo e 315 sul debito, per un totale di 550 milioni di euro. Una cifra importante, ma che consentirà alla Regione di mettere in sicurezza i conti, rispettare tutti gli impegni e allo stesso tempo trattenere risorse per gli interventi e le misure necessarie.

I CONTI NEGLI ANNI

Per quanto riguarda il disavanzo (cioè il saldo negativo tra le uscite e le entrate della Regione) è passato da 6,6 miliardi di euro nel 2018 a meno di 5,6 miliardi nel 2021. In tre anni è stato ridotto di quasi un miliardo di euro (937 milioni).

Per quanto riguarda il debito in tre anni è stato ridotto di quasi 800 milioni di euro (per la precisione 778 milioni). È sceso dai 9,6 miliardi di euro del 2018 agli 8,8 miliardi del 2021.