Bealera maestra, perché “L’altra Bene” ha votato no

I consiglieri di opposizione Berardo, Ravotti e Rosso: "Così il Comune garantisce per 4 milioni lavori a Castelletto Stura e Montanera"

Bene Bealera Maestra

Il gruppo di opposizione "L'altra Bene" ha diffuso una nota in cui spiega perché, durante il Consiglio comunale del 29 luglio a Bene Vagienna, ha votato "no" al punto dell'ordine del giorno che riguardava il Consorzio irriguo Bealera maestra. Pubblichiamo il comunicato di seguito.

Venerdì 29 luglio il Consiglio comunale di Bene Vagienna è stato chiamato a discutere un importante argomento, il sostegno al progetto del Consorzio irriguo Bealera maestra per costruire una tubazione in acciaio che incanali parte delle acque fin dalla presa in territorio di Cuneo e segua il percorso dei canali fino a Cherasco. In questo modo diverrebbe possibile l’irrigazione a pioggia e a goccia, riducendo enormemente il consumo di acqua.
Le finalità sono ottime. Non sappiamo quanto il progetto le realizzi, tenga cioè conto anche  della struttura fondiaria, dell’alternanza di proprietà, di colture più o meno idrovore.
Il 12 luglio abbiamo chiesto al sindaco di Bene Vagienna, che è anche presidente della Bealera maestra, la documentazione. Non ci è stata fornita. Ancora il 29 luglio mattino ci siamo recati negli uffici della Bealera per consultare i documenti: il venerdì è l’unico giorno della settimana di presenza dell’ingegnere che ha la direzione tecnica del consorzio. Quel venerdì non è arrivato. Contattato per telefono, ha promesso un incontro al pomeriggio, che poi ha disdettato.
Non ci è stato neppure comunicato il nome della ditta che ha vinto l’appalto.
Secondo il sindaco di Bene Vagienna le nostre domande erano solo una perdita di tempo.
Di tempo il Consorzio ne ha perso, e non poco. Il finanziamento di una ventina di milioni da parte del Ministero delle politiche agricole risale al 2018. Dopo la progettazione e l’appalto, l’affidamento dei lavori non è ancora partito. La ditta appaltatrice chiede un acconto pari a 4 milioni. Il Ministero è pronto a concederglielo se qualcuno ne fornisce adeguata garanzia.
Il consorzio Bealera Maestra, cioè Claudio Ambrogio, trova più “economico” che a fornirla sia il Comune, sindaco Claudio Ambrogio. In cambio il Consorzio mette sul piatto dei terreni di sua proprietà per un valore di 2 milioni (almeno così ha dichiarato il sindaco durante il dibattito).
In ogni caso, che ballino 4 milioni o la metà, il comune di Bene Vagienna si lancia in un’avventura dai confini oscuri. Che cosa potrebbe succedere in caso di complicazioni (fallimento dell’appaltatore, inchieste giudiziarie per malversazioni)? Se teniamo conto che i costruttori del capannone per il mega allevamento avicolo in frazione Isola, non interrotti a tempo debito, minacciano di chiedere 800 mila euro di danni, l’avventurismo del sindaco Ambrogio rischia di far pagare a Bene Vagienna prezzi assai cari. Aggiungiamo che:
1) Claudio Ambrogio non può essere garante e garantito al contempo. Ma la convenzione fra Comune e Consorzio difficilmente potrà essere firmata dal vicesindaco o dal vicepresidente della Bealera. Entrambi i vice acquistano pieni poteri, la rappresentanza legale dell’ente, solo quando il “capo” è malato o impedito. Cosa impossibile da affermare, se firma in una delle due vesti.
2) I lavori del 1° lotto si svolgeranno in territorio di Castelletto Stura e Montanera. Perché la garanzia non è stata chiesta a questi due comuni?
3) È vero che Castelletto e Montanera hanno un patrimonio minore di quello di Bene. Perché non si è chiesto l’intervento della Provincia, ente di area vasta ed economicamente più robusto?
La nostra lista ha dunque votato contro la delibera di garanzia, non contro l’opera, le cui finalità sono condivisibili, bensì contro una conduzione confusa, farraginosa e avventurista della pratica.

I consiglieri comunali de “L’altra Bene"
Livio Berardo, Claudio Ravotti, Antonella Rosso