Sono venticinque i giovani delle diocesi di Cuneo e Fossano (altrettanti quelli provenienti da Mondovì) che cammineranno sulle orme di San Benedetto lungo i 160 chilometri del sentiero che porta da Orvinio a Montecassino. Da mercoledì 10 a venerdì 19 agosto percorreranno, con tappe giornaliere di 20-25 km, uno dei più famosi “cammini” che attraversano l’Italia, oggetto in questi ultimi dieci anni di una grande riscoperta, dopo quanto avvenuto in Spagna negli anni Ottanta con il celebre e antichissimo Cammino di Santiago de Compostela. Meno battuto della più famosa via Francigena, il Cammino di San Benedetto percorre una buona parte del centro Italia, attraversando piccoli borghi ricchi di storia e angoli naturalistici ancora incontaminati capaci di regalare pace e lentezza.
Dopo i cammini di Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme, la proposta di un pellegrinaggio a piedi di una decina di giorni è diventata da quasi 10 anni una tradizione per l’estate. A offrirla è la Pastorale giovanile delle diocesi di Cuneo, Fossano e Mondovì. L'itinerario toccherà alcuni paesi laziali famosi per le abbazie benedettine e anche per aver dato i natali ad autori importanti come Tommaso D'Aquino e Cicerone (nato ad Arpino, provincia di Frosinone), in un cammino quotidiano segnato da momenti di riflessione, preghiera e ascolto. Un'esperienza di condivisione della fatica e della bellezza, un’occasione per incontrare se stessi, un'opportunità di crescita nella fede.
Ad accompagnare i giovani nel cammino sono quattro sacerdoti: don Paolo Revello, direttore del Servizio di Pastorale giovanile delle diocesi di Cuneo e di Fossano, e i tre monregalesi don Federico Pucci, don Marco Giordanengo (Giordy) e don Federico Boetti (Buet). Insieme a loro anche sei volontari che faranno da supporto ai giovani pellegrini, preparando pasti e spuntini lungo il tragitto.
“Percorrere a piedi gli antichi itinerari dei pellegrini è una forma emergente di ricerca spirituale. Una riscoperta che, nel corso degli ultimi dieci anni, si è decisamente consolidata fino a diventare quasi un boom - scrive nel numero di luglio la rivista Jesus, che al fenomeno dedica un’inchiesta dal titolo “Il tempo dei cammini” -. Dal 2018, infatti, i camminatori italiani che percorrono i grandi itinerari a piedi o in bicicletta del nostro Paese hanno superato il numero dei connazionali che affrontano il Cammino di Santiago, la cui tendenza è comunque in continua crescita. Anche la pandemia, fatta eccezione per il 2020, non ha scalfito il fenomeno”.
E in aumento non sono solo i camminatori ma anche gli stessi cammini, oggi almeno un centinaio (e ogni anno se ne aggiungono di nuovi). Dalla famosissima Via Francigena alla Via degli Dei (che unisce Bologna con Firenze), dai Cammini di Francesco verso Assisi al Devoto Cammino dei Sacri monti tra Piemonte e Lombardia... E il Giubileo indetto da Papa Francesco per il 2025 sul tema “Pellegrini di speranza” sarà certamente l’occasione per consolidare e ripensare la proposta di fede dei grandi cammini.
