Due attacchi ad altrettante greggi, a una quindicina di giorni l’uno dall’altro; ma anche il caso di un cane che, pur trovandosi protetto nel suo box, sarebbe stato ucciso dal grande predatore, penetrato all’interno dopo aver distrutto la rete. Ce n’è abbastanza perché, a Bene Vagienna, si parli nuovamente di “emergenza lupo”. Su questo tema il sindaco Claudio Ambrogio ha organizzato, lo scorso 2 settembre a palazzo Lucerna di Rorà, un incontro pensato soprattutto per gli allevatori, ma aperto a tutti: al tavolo dei relatori c’erano i veterinari Michelangelo Botta e Sergio Rinaudo, che del carnivoro - ormai sceso dalle Alpi in pianura - sono grandi esperti.
In un territorio più o meno compreso fra i Comuni di Bene Vagienna, Lequio Tanaro e Salmour, vivrebbero ben due branchi: branchi non numerosi, com’è proprio del lupo. Il grande predatore non attacca l'uomo, di cui ha anzi timore, ma è una minaccia per gli animali domestici, compresi i cani che non siano in grado di fronteggiarlo. Gli allevatori devono difendere le greggi con doppia rete elettrificata e cani da pastore; ma è in ogni caso possibile, come dimostrano i casi recenti, che il lupo riesca a raggiungere il suo obiettivo.
Da più parti si chiede un confronto con la Politica, perché si possa lavorare a ulteriori strategie che tutelino i pastori. La migrazione del lupo verso la pianura è dovuta soprattutto all'aumento di prede disponibili, cinghiali e caprioli, a cui però il carnivoro finisce talvolta con il preferire gli animali domestici.
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