Quarant’anni a passo di danza per Milord

foto Alberto Scarzello

Una storia iniziata dalla passione, continuata con entusiasmo, lavoro e fatica, tanto studio e, letteralmente, migliaia di passi. Di valzer, cha-cha, mazurka. E anche paso doble, jive, tango, samba. Passi che hanno condotto a oggi, che si celebrano i quarant’anni di danze Milord. Era la fine degli anni ‘70 quando Luigi e Aurelia Sampò hanno iniziato a insegnare in un bar di Fossano che aveva messo loro disposizione la sala. Poi si sono spostati a Tetti Civalleri, Cuneo, dove avevano trovato uno spazio più grande: “La risposta è stata incredibile – racconta -. Siamo stati i primi in provincia a aprire una scuola di danza sportiva. Una volta si facevano i balli al palchetto e tutti ci chiedevano esibizioni perché la gente veniva a vedere solo noi. Eravamo bravi”. Merito dei tanti anni di studio, iniziati a Torino quando Luigi era neanche ragazzino, e continuati sempre, ancora oggi, con i migliori professionisti sulla piazza, in Italia e all’estero. “Abbiamo investito tanto, volevamo fare qualità. Abbiamo iniziato a portare i nostri allievi in gara e andavamo a medaglia”. Nel 1982 è nata ufficialmente Danze Milord che dopo una piccola parentesi a Spinetta, all’inizio degli anni ’90 è arrivata a Fossano in quella che a lungo sarebbe stata la loro sede in via Monviso.

“Io lavoravo in Fiat. In molti mi dicevano di mollare e dedicarmi solo alla scuola, ma io avevo due figli. Sai, la gente poteva anche smettere da un giorno all’altro di ballare - racconta Luigi -. In Fiat ho fatto carriera, sono partito da operaio, poi ho studiato, sono diventato caposquadra, poi caporeparto. Nel 2003 mi avevano proposto di diventare dirigente: non ho accettato e ho scelto di licenziarmi e dedicarmi esclusivamente a Danze Milord”.

Intanto anche i figli di Luigi e Aurelia hanno ereditato la stessa passione e ora, Ivano e Maurizio – lui insieme alla moglie Sabrina, sono alla guida di Milord con il papà. Due le sedi attuali, una in viale Ambrogio dedicata al liscio e alle danze standard, una in via del Santuario per il latino americano. “Gli allievi erano troppi e le esigenze anche per riuscire a farli convergere tutti nella stessa scuola - spiegano Luigi e Maurizio - . Una volta c’erano solo ragazzi che ballavano e le discipline che richiedevano erano limitate. Ora invece ci sono tantissimi senior, spesso coppie sposate o fidanzate. Alcuni iniziano  già da ‘grandi’ e ci dicono che avrebbero dovuto iniziare prima”.

Il Covid, ovviamente, ha messo in difficoltà anche questo settore, perché la danza di coppia è stata vietata per moltissimo tempo, ma contemporaneamente “è stata l’occasione per noi per continuare a formarci e per specializzarci - spiega Maurizio -. Io e mia moglie Sabrina abbiamo deciso di ampliare  l’offerta”. Oggi c’è un settore “danza e benessere” nata proprio per “rispondere a quella che è stata un’esigenza del mercato di ricerca del movimento unito al benessere non solo fisico ma anche mentale - spiega Sabrina Di Nunzio, la moglie di Maurizio -. Negli anni ho dato la possibilità di ampliare i corsi presenti nella scuola con formazioni specifiche: ho preso le certificazioni come insegnante yoga, operatrice di ginnastica rivolta al benessere e come tecnico di danza con i bimbi nella fascia. Questo per coprire settore che era ancora scoperto e di cui c’era esigenza. Quello che nasce nella nostra scuole 40 anni fa come ballo sociale e poi danza sportiva si è evoluto in qualcosa che punta proprio a far star bene le persone a 360 gradi”.

Oggi entrando nelle sale di Milord si possono così incontrare allievi di zero anni, cullati in fascia dalla loro mamma che danza, fino a coppie di over 70. “Il ballo di base è ancora concepito come divertimento, ma il livello si è alzato tanto negli anni - sottolinea Maurizio -. I nostri bambini oggi ballano come i professionisti facevano 15 anni fa. Al di là del talento ci vanno tanto tempo e impegno. È una disciplina, questa, che richiede testa. Ma è una disciplina che ti servirà nella vita: impari a vincere, a perdere, a faticare per migliorarti. Si impara molto anche del rispetto della donna proprio perché è uno dei pochissimi sport in cui la coppia è formata da un uomo e una donna”.

La passione, in questi anni, non è mai vacillata: “Imparare cose nuove e insegnare cosa ho imparato mi dà gioia e soddisfazione - racconta Luigi -. Sarà perché ballo tanto, ma mi fa sentire anche bene fisicamente e questo è importante”.

Come sarà Danze Milord tra 40 anni? “Credo la danza continuerà senza dubbio a essere divertimento. Ma sempre di più anche ricerca di benessere, rilassatezza mentale, disciplina per svuotare la testa. Ci vogliamo specializzare in una cosa e farla bene, senza correre dietro le mode, ma facendo attenzione a cosa vuole la persona”.

A passo di danza Milord continua la sua storia.