Provincia, fine delle larghe intese: il “dopo Borgna” è una corsa a due

In lizza Luca Robaldo (sindaco di Mondovì) e Roberto Dalmazzo (sindaco di Lagnasco)

Robaldo-Dalmazzo

Sarà una sfida a due quella per il prossimo presidente della Provincia. Se la vedranno il sindaco di Mondovì Luca Robaldo e quello di Lagnasco Roberto Dalmazzo. Si voterà domenica 25 settembre nei seggi allestiti a Cuneo e ad Alba, un’elezione riservata ai 2.809 amministratori della Granda, nella quale ogni sindaco e consigliere comunale sarà titolare di un voto ponderato, calcolato in base al numero di abitanti della città che rappresenta.

In palio c’è la successione a Federico Borgna, presidente dal 2014 ad oggi, due volte eletto con candidatura unitaria: una formula che non si è più riusciti a ripetere complice la nuova composizione politica della Granda, uscita più frammentata dalle ultime tornate Amministrative.

Luca Robaldo è candidato civico con caratteristiche particolari: capo-segreteria politica di Alberto Cirio fino a pochi mesi fa, si è dimesso per essere eletto sindaco con una lista che ha battuto i candidati di Centro-destra e Centro-sinistra. La sua candidatura alla presidenza della Provincia prende le mosse da un appello di 60 sindaci e sembra aver fatto breccia tra le amministrazioni di Centro-sinistra (tra cui Saluzzo, Bra e Cuneo) che lo vedono come credibile rappresentante super-partes dei 247 Comuni della Granda.

Le amministrazioni di Centro-destra (tra cui Alba e Fossano) non gli perdonano invece la vicinanza a Enrico Costa, candidato alle Politiche con Azione, e gli hanno opposto Roberto Dalmazzo, sostenuto anche dal sindaco civico di Savigliano e da Octavia, l’associazione di 17 Comuni dell’area saviglianese e saluzzese. In mezzo ci sono tanti Comuni che non hanno un preciso colore politico e che saranno determinanti per far pendere l’ago della bilancia in una direzione o in un’altra.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 7 settembre