Medici di famiglia, a Fossano arriva un nuovo “rinforzo”

Miriam Vittone prenderà servizio da Medicinsieme a partire da lunedì 19 settembre

Medico

Un nuovo medico di famiglia sta per arrivare a Fossano. È Miriam Vittone e prenderà servizio da lunedì 19 settembre nello studio associato Medicinsieme. È il secondo “rinforzo”, dopo Massimiliano Pinelli, arrivato a inizio giugno, che consentirà di affrontare l’emergenza che si era venuta a creare con una serie di pensionamenti avvenuti nei mesi passati. Anche Vittone, come Pinelli, proviene dal 118, sebbene in precedenza avesse già prestato servizio a Medicinsieme, per effettuare sostituzioni di medici o come presidio medico in infermeria.

La dottoressa Vittone era tra i medici selezionati con la vecchia graduatoria che avevano optato per Fossano. Il suo arrivo si è concretizzato dopo il periodo di maternità. Il suo inserimento non dovrebbe, peraltro, essere isolato. Con la nuova graduatoria di fresca pubblicazione, infatti, dovrebbero arrivare anche altri rinforzi. Uno in particolare è pressoché certo, ancorché non vi sia ancora la data del suo ingresso. È quello di Eugenio Ascioti, che si trasferirà da Cuneo a Fossano e prenderà servizio nell’altro studio associato cittadino, il Centro medico Ambrosoli. 

Sul numero e sulle identità degli eventuali altri rinforzi, il direttore del Distretto sanitario Eraldo Airale preferisce ancora non sbilanciarsi (i medici in graduatoria hanno 90 giorni di tempo per confermare o meno la scelta), anche se assicura che “ci sono medici che hanno dato la disponibilità a venire a Fossano” e che “le emergenze verranno riassorbite”. Parla di quelle passate e anche di quelle future che verranno determinate dai prossimi pensionamenti: uno già noto da tempo, quello di Carlo Viglietta (il 31/12), e probabilmente anche un secondo, non ancora ufficiale. 

Nel frattempo, il Distretto continua ad avvalersi del servizio “temporaneo” garantito dai medici dello studio Ambrosoli, che avevano dato disponibilità all’Asl a superare la soglia massima dei 1.800 assistiti a testa per tamponare provvisoriamente la falla creata dalla mancata sostituzione di tutti i pensionamenti: una carenza che al momento non è ancora stata del tutto colmata.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 14 settembre