Pratolungo-Sant’Anna di Vinadio: ora si cammina sulla storia

Completato il terzo lotto di interventi su iniziativa di un gruppo di pellegrini di Fossano e dintorni

Inaugurazione sentiero Sant'Anna di Vinadio

L’11 settembre è stata una domenica in festa a Sant’Anna di Vinadio. Dopo circa 6 anni di lavoro su iniziativa di un gruppo di pellegrini fossanesi è stato restituito all’antico utilizzo il sentiero che anticamente portava, oltre che i pellegrini al Santuario, i lavoratori stagionali in Costa Azzurra. Centinaia di anni di storia a partire dal primo nucleo di frati che avevano edificato una piccola cappella, divenuta poi l’attuale Santuario.
La riscoperta del sentiero pedonale, un’antica mulattiera, è stato quasi casuale: un gruppo di amici, una sera, si trovò a cena con don Beppe Panero, rettore del Santuario e se ne parlò. Fu lì che crebbe la curiosità per questa storica alternativa alla pericolosissima provinciale.
Un lavoro lungo e faticoso avviato nel giugno 2016 con l’analisi che ha consentito di rintracciare e ritracciare l’antico sentiero. Nel 2017 arriva l’autorizzazione del Comune di Vinadio e il gruppo di amici si mette al lavoro per riportare alla luce il percorso che va da Pratolungo al colle.
Già nel 2019 era stato ripristinato e reso agibile il tratto che porta da frazione Aie al ponte della Buttiero, nel 2021, poi, era stato realizzato il ponte tibetano che ha prolungato il sentiero fino a Baraccone. Ora, grazie a un ulteriore e imponente sforzo è possibile congiungersi all’imbocco di un tratto preesistente che porta al Santuario.
Mancano ancora alcune piccole modifiche e migliorie, ma d’ora in poi le centinaia di pellegrini che ogni anno si recano in preghiera al Santuario di Sant’Anna lo potranno fare in sicurezza senza dover percorrere una provinciale trafficata e soprattutto possono camminare nel solco di pellegrini, lavoratori e soldati che hanno percorso nei secoli quella strada.
I lavori sono stati sostenuti dalla Fondazione Sordella e dalla Fondazione CRC con la fondamentale collaborazione del comune di Vinadio: “Il comune è stato molto sensibile e ci ha supportato nel complesso iter per avere tutti i permessi in regola – racconta Kikki Allasia, tra i primissimi sostenitori del progetto di riqualificazione -. La prima parte è stata prevalentemente un’attività di braccia e di una draghetta per la rimozione dei massi più grandi. Con la seconda e la terza fase ci sono stati invece lavori imponenti: il ponte tibetano realizzato nel 2021 e, nell’ultimo tratto di sentiero, due suggestive passerelle che costeggiano delle rocce sporgenti. Un lavoro che sembrava inizialmente impossibile e che è stato realizzato grazie alla collaborazione tra tante persone”.
Domenica 11 settembre è stato formalmente inaugurato l’ultimo tratto di sentiero dopo la celebrazione eucaristica delle 11 cui è seguito un pranzo conviviale. Si è dato così metaforicamente il via a una nuova modalità di vivere quel tratto di montagna: in sicurezza per chi cammina, ma anche nel rispetto del paesaggio e della storia. “Questo percorso è tracciato dove c’era un percorso transfrontaliero che percorrevano frati, monaci, lavoratori stagionali. I monaci avevano realizzato qui la prima costruzione che poi è diventata santuario. I pellegrini erano così tanti che il comune aveva fatto costruire una casa per un randiere che dava aiuto e conforto ai tantissimi viandanti. Il sentiero è poi stato utilizzato dai soldati prima che si realizzasse la strada del colle della Lombarda. Se ne erano poi perse le tracce, ma ora è di nuovo disponibile. Il sentiero ha riscosso molti apprezzamenti e confidiamo che continui ad essere percorso da tanti pellegrini. Speriamo che chi lo percorre si soffermi un po’ a pensare che dietro a quel sentiero c’è una storia nel passato e ora il lavoro di tante persone. C’è un valore umano che speriamo che non vada perso” ha concluso Kikki Allasia.