La vocazione del presbitero: “Uomo della Parola, della riconciliazione e di relazioni fraterne”

Sabato scorso in Duomo don Luca Gazzoni ha ricevuto il sacramento dell’Ordine

Gazzoni Luca e Delbosco Piero
Fossano, 17 settembre 2022: il vescovo con don Luca Gazzoni dopo l'ordinazione presbiterale

Durante la solenne celebrazione eucaristica vespertina di sabato 17 settembre, nella Cattedrale di Fossano, Luca Gazzoni è diventato sacerdote. Presieduta dal vescovo della diocesi di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco, e concelebrata dai vescovi (emeriti e non) Piergiorgio Micchiardi, Derio Olivero, Giuseppe Cavallotto e Giuseppe Guerrini (con tutto il presbiterio diocesano), don Luca ha ricevuto anche l'affetto dei suoi parenti del Veneto e di tanti altri amici sparsi per il mondo, uniti spiritualmente (e virtualmente) a lui, attraverso il canale youtube della diocesi, che ha trasmesso la funzione in diretta streaming.

Un percorso, quello del neo presbitero, che lo ha visto pendolare tra le diocesi (e le città) di Torino e Fossano, dove ha operato e dove tutt'ora continua a farlo. Un percorso che lo ha portato essenzialmente ad occuparsi di animazione liturgico pastorale, adeguamento di arredamenti e spazi liturgici, e insegnamento della religione nella scuola primaria per una decina di anni. Un percorso che è stato esposto (durante la presentazione che il rito di ordinazione prevede) da Piergiorgio Micchiardi, vescovo ausiliare di Torino all'epoca in cui Luca Gazzoni si stava formando.

“Ad ognuno Dio riserva un progetto che ci sorprende” ha detto il vescovo Delbosco nell'omelia. “Perchè si è fermato proprio su di te? Su di noi? Non sappiamo la risposta, ma, come presbiteri, siamo uomini della Parola, per trasmetterla con fedeltà”. Anche se ci sono diverse modalità nel vivere il presbiterato, “la vocazione monastica” (in cui don Luca è inserito nella Fraternità di Emmaus, ubicata nei locali del Santuario di Cussanio) “non è mai fine a se stessa, ma in comunione con la Chiesa locale”, ha continuato il vescovo. Cioè la realtà ecclesiale con cui si è sempre chiamati “ad essere sale e luce del mondo, un cuor solo ed un'anima sola, con relazioni di vera fraternità”. Non escludendo, ma aiutandosi anche attraverso “la ricchezza e la cura della liturgia, perché elevi lo sguardo alla bellezza di Dio”. Ed ha ricordato che, come sacerdote, sarà chiamato a “dispensare i sacramenti, in particolare la riconciliazione, con ascolto paziente; strumento privilegiato perché ognuno si senta accolto, amato e perdonato da Dio”. In questo passaggio il vescovo ha preso quindi l'occasione per ringraziare la Pastorale vocazionale della diocesi per tutto il lavoro che svolge, e ad augurare che proprio il luogo dove don Luca e la Fraternità risiedono, il Santuario di Cussanio, “continui ad essere polmone spirituale della diocesi”.

Gli altri riti di ordinazione, che la celebrazione in questo caso prevede, si sono quindi susseguiti unendo i celebranti e i fedeli in un unico grande raccoglimento. Per poi proseguire con quelli ordinari previsti per le consuete celebrazioni eucaristiche, accompagnati dai canti eseguiti dal coro diretto da Luca Giachero, che hanno esaltato le profondità dei momenti liturgici. Profondità che rispecchiano la vita stessa di Luca Gazzoni, quando, al termine di tutta la funzione, ha messo in evidenza “il suo cammino di conversione, proprio della vita monastica nella quale mi sembra di muovere i primi passi, per poi vacillare e cadere”. In questa prospettiva metaforica ha espresso dunque tutta la sua gratitudine “per la forza che viene da questa chiamata, a rivolgere lo sguardo verso l'alto, e per chi mi ha aiutato a rialzarmi e a risollevare lo sguardo a Colui che, solo, ha la forza di farci vivere da risorti. Con l'aiuto di Maria Vergine Madre, che ci guidi nel cammino”.