Tre sere e un pomeriggio dedicati a don Stefano Gerbaudo nel 72° anniversario della sua morte. È il ciclo di iniziative promosso dall’Associazione che prende il nome dal fondatore delle Missionarie di Gesù sacerdote (le “Cenacoline”), dalla Diocesi, dalle stesse Missionarie, dall’Azione cattolica e dalla parrocchia di San Giovanni Battista. Si parte giovedì 22 settembre con un appuntamento rivolto soprattutto ai giovani, alle 20,45 al Nuovo Lux di Centallo, durante il quale intervengono Maurizio Bergia, cooperatore sociale e papà di casa-famiglia, e lo psicologo Franco Viarengo per parlare di “Giovani per il mondo con il gusto di Dio. Giovani per il mondo con il gusto dell’altro”. Modera don Pierangelo Chiaramello. “Oggi - afferma Riccardo Origlia dell’Associazione Don Stefano Gerbaudo - si riscontra l’incapacità di dialogare ad ogni livello, frutto di una scarsa attenzione all’altro, una matrice dalla quale discende, tra i giovani, anche il fenomeno del bullismo. Don Gerbaudo era un esempio del contrario, la sua spiritualità orizzontale lo faceva arrivare a tutti ed era propedeutica e complementare alla sua spiritualità verticale che lo elevava verso Dio”.
La sera successiva, venerdì 23 settembre, la chiesa parrocchiale di Centallo ospiterà dalle 20,45 l’adorazione eucaristica, un momento di preghiera “lasciandoci guidare da Lui”. Seguirà sabato 24 settembre, al Santuario di Cussanio, sempre alle 20,45, il concerto del coro “Sicut Lilium” di Beinette diretto dal maestro Livio Cavallo, con all’organo il maestro Marco Porta. Chiuderà il ciclo la messa delle 18 di mercoledì 28 settembre, a Centallo, nel giorno esatto del suo 72° anniversario di morte. Diceva don Gerbaudo: “Preghiamo: è tutto; lavoriamo: è ciò che conta; santifichiamoci: è ciò che urge, ciò che vale, ciò che resta”. Poche, essenziali parole che valgono come testamento del “Servo di Dio” di cui è tuttora in corso il processo di beatificazione e canonizzazione, in mano al relatore della causa che sta preparando la “Positio”, ovvero il documento ufficiale che ne dovrebbe riconoscere le virtù eroiche.
Su "la Fedeltà" di mercoledì 20 settembre