Nata per gioco, da un pallone rincorso con tanto entusiasmo, “Senza Barriere” è la realizzazione di un semplice concetto: quello di squadra, applicato anche fuori dal campo. Un’associazione in continua crescita, che dopo due lockdown ha visto incrementare il numero di volontari, giocatori e progetti. Le squadre, inizialmente due (calcio disabile e multietnico), sono diventate tre lo scorso anno, grazie alla new entry del volley, nata su iniziativa di un gruppo di giovani. Tante collaborazioni con altre realtà sportive: dal rugby all’atletica, dalle bocce alle arti marziali. Due prestigiosi concorsi vinti: “Fratelli di sport” del Coni e “Scrivere Altrove” della Fondazione Nuto Revelli. Il lavoro di rete (o di squadra, appunto) con Caritas, Movimento dei Focolari, Consorzio Monviso Solidale, Anolf, Infor Elea, Cooperativa Orso, Revolution Fossano. E poi il torneo don Oreste Benzi, da cui tutto è partito nel 2012, e che proprio questo sabato toccherà la decima edizione.
Sullo sfondo, ovviamente, la fatica. Tanta, considerato che l’associazione è gestita interamente da volontari. Ma sempre vergata da un sorriso, sudato e soddisfatto, come al termine di ogni gara. Una fatica purtroppo ancora insufficiente a risolvere un problema non da poco: un campo da calcio in cui disputare partite e allenamenti a Fossano. L’ostacolo riguarda la squadra multiculturale, quest’anno seconda classificata nel campionato Csi. Una compagine che vanta oltre 20 tesserati con provenienze da tutto il mondo. Un Dna migratorio che, ironia della sorte, la costringe a emigrare sempre: a frazione Maddalene (costretti in un campo ridotto, a 8) per gli allenamenti e addirittura fino a Bandito per disputare partite di campionato. Le complicazioni logistiche (costi e tempi di trasporto) non sono da poco. A queste si aggiunge la perdita, per la città intera, di una realtà sportiva accessibile a tutti. Una sconfitta inaccettabile, ingiusta.
La carenza dei campi da gioco cittadini è cosa nota, ma con un pizzico di volontà e collaborazione in più (“gioco di squadra”, appunto) una soluzione si potrebbe trovare.
Nel frattempo l’associazione continua a crescere. E con lei gli impegni e i costi. Un aiuto da parte della comunità (privati, associazioni, Comune) sarebbe utilissimo. Maglie, palloni, borracce, conetti. Per reperire tutto questo materiale l’associazione sta facendo il massimo degli sforzi. Tuttavia qualche volontario e sponsor in più non guasterebbe (per la squadra di calcio a 11 si cerca anche un dirigente-allenatore). Le sfide non mancano, chi volesse diventare dei nostri sarà sempre il benvenuto.
Se volete conoscerci, ci trovate qui: Facebook e Instagram: Sport Senza Barriere APG23 - ASD Onlus; mail: sportsenzabarriereasd@gmail.com - tel. 348.2151852 (Claudio) 331.5464310
(Stefano).
Servizio completo su la Fedeltà di mercoledì 21 settembre 2022.