La recente scomparsa di un allevatore di Centallo, deceduto nell’auto che ha cappottato nella frazione Cussanio di Fossano, ha ricordato – ancora una volta – quanto sia grave il problema della sicurezza stradale in provincia di Cuneo, dove – secondo i dati raccolti nel 2020 – l’indice di mortalità per incidente, cioè il numero di morti ogni 100 incidenti con lesioni, è del 4,53, il più alto del Piemonte e oltre due volte superiore rispetto alla media nazionale. I “numeri” registrati nei primi sei mesi dell’anno in corso, oltre a confermare l’emergenza (sono già 35 le vittime), fanno emergere “un incremento di casi verificatisi in moto”, che costituiscono il 48% del totale, mentre “nel 2021 erano il 29%”. Se n’è parlato durante la riunione che nei giorni scorsi ha fissato, a Cuneo, l’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale: al tavolo di lavoro c’erano il prefetto Fabrizia Triolo e rappresentanti delle Forze dell’ordine e della Polizia locale di molte città fra cui Fossano, oltre che di Provincia, Anas, Società autostrada Torino-Savona e Società autostrada Asti-Cuneo, Aci e Pra (Pubblico registro automobilistico).
Gli incidenti avvengono soprattutto nelle fasce orarie in cui il traffico è più intenso a causa degli spostamenti per lavoro; da considerare anche i casi in cui sono coinvolti pedoni (spesso anziani) e ciclisti. Fra le cause principali citate dall’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale, ci sono “l’eccesso di velocità, le mancate precedenze, le alterazioni dello stato psico-fisico del guidatore e la distrazione, che è condizione più difficile da accertare”. Durante l’incontro a Cuneo, sono stati segnalati i tratti della viabilità provinciale dove gli incidenti avvengono con più frequenza, “a cominciare dall’Alta Langa, con strade che si prestano a percorsi motociclistici e dove il servizio di vigilanza e controllo è più faticoso per l’elevato numero di piccoli Comuni rispetto al numero degli agenti”; è stata inoltre “ribadita la necessità di interventi di manutenzione più frequenti su una viabilità caratterizzata da asfalti usurati e buche, tenendo conto che alcune importanti direttrici sono da poco passate alla gestione Anas”.
In parallelo, si punta a far sì che quanti si mettono al volante siano più attenti alla propria vita e a quella degli altri. “Prevenzione”, “sensibilizzazione” e “controlli” sono le tre parole-chiave. Agli autovelox – lo strumento per antonomasia dedicato ai controlli sulla velocità, che sarà impiegato soprattutto nei fine settimane – si aggiungono così progetti da avviare nelle scuole, per gli automobilisti di domani: ne è un esempio “Icaro”, iniziativa che la Polizia di Stato propone da tempo.