L’avvio della scuola, quest’anno, si è dimostrato particolarmente in salita per le famiglie dei bambini e delle bambine con disabilità delle scuole dell’infanzia e primarie cittadine. “Giovedì 8 settembre, pochissimi giorni prima dell’inizio della scuola, siamo stati contattati informalmente da un’insegnante di sostegno che ci avvisava che i nostri figli, iscritti regolarmente al prescuola, non avrebbero avuto un’assistente ad accoglierli” spiegano alcuni genitori che si sono quindi trovati a non poter usufruire del servizio, non potendo lasciare i bambini a scuola in assenza di un assistente dedicato.
Il prescuola nelle scuole dell’infanzia e primarie, così come il doposcuola nell’infanzia, è un servizio messo a disposizione dal Comune e, fino allo scorso anno, laddove a frequentarlo c’era un bambino con disabilità, era presente anche un assistente assegnato dalla scuola, attingendo al monte ore indicato dalla neuropsichiatria infantile utilizzato per la copertura delle attività di assistenza all’autonomia.
“Mia figlia ha una disabilità fisica e non può assolutamente restare a scuola senza una persona che la assista in ogni momento. È regolarmente iscritta al prescuola, ma non la posso portare” dice una mamma. “Ho lasciato mia figlia al prescuola grazie al personale che si è assunto la responsabilità di assisterla, ma non so per quanto tempo possa andare avanti” riferisce un’altra, mentre un papà afferma che “Tra ferie e permessi stiamo modificando il nostro orario di lavoro”.
Una situazione difficile per la quale un gruppo di genitori ha chiesto un incontro chiarificatore al Comune. Al momento non è stato fissato, ma alcuni chiarimenti giungono dall’assessore alla scuola Donatella Rattalino: “Le ore di assistenza materiale e assistenza all’autonomia - afferma - vengono assegnate in base alla richiesta della neuropsichiatria infantile e il personale è messo a disposizione delle scuole senza che sia il Comune a determinarne le modalità di utilizzo. La scuola impiega il personale per completare le ore di didattica, affiancare l’assistenza mensa o coprire altri servizi come il prescuola o il doposcuola per le scuole dell’infanzia. Per quanto ci riguarda abbiamo espressamente aggiunto una figura di assistenza disabile sullo scuolabus”.
Stando ai numeri riferiti dall’assessore Rattalino relativiamente al periodo di mandato nell’anno scolastico 2019-2020, l’anno dell’inizio della pandemia, l’importo a bilancio consuntivo era stato di 239.826,62 euro, poi passato a 411.281,91 l’anno successivo, quando si era tornati a frequentare la scuola in presenza. L’importo è quindi ancora cresciuto nel ‘21-’22 passando a 443.723,22 e per il 2022-2023, a bilancio, sono stati stanziati 513 mila euro.
Importi a parte, resta la difficoltà oggettiva incontrata dalle famiglie fossanesi con figli disabili, soprattutto in virtù dello scarso preavviso con il quale hanno appreso della mancanza dell’assistenza, a quattro giorni dall’inizio della scuola: “Le nostre domande sono state puntualmente accettate - spiegano -, e abbiamo ricevuto una mail dal Comune prima dell’inizio della scuola in cui si diceva che il prescuola sarebbe regolarmente iniziato il 12 settembre. Non si faceva menzione del fatto che non ci sarebbe però stata l’assistenza per i nostri figli. Come non potevano frequentare l’estate ragazzi senza assistenza, ora non possono andare al prescuola. Non sono cambiate le condizioni”.
L’ultima parola spetta all’assessore Rattalino: “L’Amministrazione comunale - chiude - si riserva di considerare un supporto di assistenza al prescuola solo nel caso in cui i dirigenti scolastici non riuscissero a distribuire le risorse assegnate, ovviamente motivando le scelte della distribuzione delle ore caso per caso. Non abbiamo mai lasciato nessuno indietro tantomeno un bambino disabile”.
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