“Siccità” – “Quasi orfano”

Siccita

SICCITÀ
di Paolo Virzì; con Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pan-dolfi, Diego Ribon, Monica Bellucci, Max Tortora, Vinicio Marchionni, Sara Serraiocco, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi. Italia, 2022. 

La città di Roma è in ginocchio, da tre anni non piove. Il Tevere è in secca, l’acqua razionata viene distribuita per poche ore al giorno e per le strade ci sono lunghe file alle autobotti. La tensione spesso si traduce in manifestazioni e scontri di piazza. La mancanza d’acqua ha inaridito tutto e tutti, piante, animali, persone. Circondati da un numero spropositato e crescente di blatte che proliferano proprio grazie alla siccità, i romani sono colpiti anche da una misteriosa epidemia che proprio gli insetti contribuiscono a diffondere. Ed è in questo scenario apocalittico che si muovono Antonio e Loris, Mila e Alfredo, Sara e Raffaella e tutti gli altri protagonisti di questo splendido film corale che intreccia crisi ambientale, sanitaria ed esistenziale. Tutti hanno qualcosa da recriminare e per tutti la vita ha pronto uno schiaffo in faccia. Virzì sovrappone e incrocia i destini dei suoi protagonisti in un affresco che, a dirla con Ennio Flaiano fotografa “una situazione grave, ma non seria” dove a seconda dei frangenti tutti - ad eccezione dei giovani Martina e Sambele - danno il peggio di sé, il popolo imbufalito, l’idrologo vanesio, il taxista che parla con i suoi fantasmi e ha ormai rinunciato a vivere, il ricco avvocato in crisi sentimentale, il galeotto che dopo aver compiuto un delitto efferato si è sepolto in carcere…
Presentato Fuori Concorso alla 79ª edizione del Festival del Cinema di Venezia (se fosse stato in gara avrebbe sicuramente vinto un premio), “Siccità” ci riporta al miglior Virzì, anzi forse è il miglior Virzì di sempre, in grado di coniugare commedia amara e indagine esistenziale come nessun altro oggi. 
Siamo dalle parti del capolavoro…

Quasi Orfano

QUASI ORFANO
di Umberto Riccioni Carteni; con Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, Italia, 2022. 

Valentino è un affermato designer che a Milano insieme alla moglie Costanza ha fondato una griffe di grande successo. Partito dalla lontana Puglia carico di sogni ed ambizioni, è riuscito ad ottenere successo e notorietà facendosi un nome nella società bene milanese. Anzi il nome lui l’ha proprio cambiato, e così dopo aver tagliato i ponti con la famiglia d’origine giungendo a definirsi in un’intervista “quasi orfano”, Valentino Tarocco è diventato Vale Rocco.
Ma ogni esistenza ha il suo tasso di imprevedibilità e quando per errore alla sua colorita famiglia di origine viene spedito l’invito ad un evento mondano che dovrebbe precedere la vendita dell’azienda ad una società francese, ecco che la situazione precipita. Sarà un incidente stradale occorso a Valentino (Riccardo Scamarcio) a riportare in equilibrio la situazione. 
Remake del film francese “Ti Ripresento i Tuoi” di Dany Boon (che figura anche tra i produttori del film di Umberto Carteni), “Quasi orfano” è una commedia degli equivoci che non va molto per il sottile giocando su stereotipi consolidati e decisamente logori per strappare qualche risata - i milanesi sgobboni ma antipatici, i pugliesi rozzi e ignoranti - non risparmiandosi anche più di una caduta di stile con battute decisamente grevi sui gay e sul ruolo della donna nella società. A salvare, almeno in parte, la situazione c’è il tentativo degli autori di intrecciare satira sociale e commedia di costume e soprattutto il lavoro degli attori - su tutti Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini e Antonio Gerardi - la cui bravura va ben al di là di quanto scritto per loro in sceneggiatura.