“Siamo arrivati al plateau di questa ondata, con un numero massimo di 20 ricoveri in terapia intensiva. È stato possibile grazie ai vaccini che ci permettono di tornare a una normalità perdurante”. Con queste parole il presidente della Regione Alberto Cirio ha salutato lunedì 17 ottobre, a Savigliano, i numeri rassicuranti in arrivo sulla pandemia, dopo qualche settimana di crescita che aveva suscitato qualche timore. Aggiornati a martedì 18, i dati del Piemonte ci raccontano un appiattimento della curva ascendente dei nuovi contagi, un minor numero di persone attualmente positive (grazie ai guariti) e una percentuale in diminuzione di positività ai tamponi. Crescono ancora le ospedalizzazioni, ma in misura minore rispetto alle settimane precedenti, e i livelli di saturazione dei posti letto Covid restano in ogni caso ampiamente al di sotto della soglia di allarme attestandosi al 3,2% per le terapie intensive e all’11% per gli “ordinari”.
Peraltro, dall’esame dei dati relativi alle ospedalizzazioni in Piemonte, e in particolare della distinzione tra ricoverati “con” Covid e “per” Covid, risulta che meno del 30% di chi si trova nei reparti Covid di degenza ordinaria lo è per complicazioni causate dal virus. Gli altri, ovvero il 70%, sono in ospedale per altre patologie, ma ricoverati in reparti Covid in quanto risultati positivi al test. L’età media è di 75 anni. Per quanto riguarda invece le terapie intensive, l’età media è di 65 anni. Il 40% si trova ricoverato a causa del Covid, mentre il 60% è positivo al Covid, ma si trova in terapia intensiva per altre patologie.
Il calo si registra anche tra i numeri delle sette sorelle della Granda, dove Fossano è ridiscesa a 201 casi (-9 in sette giorni), Cuneo a 685 (-139), Mondovì a 303 (-7), Alba a 263 (-4), Savigliano a 191 (-21), Bra a 160 (-45), Saluzzo a 133 (-1). Nei Comuni del Fossanese crescono invece Centallo a 58 (+7), Marene a 28 (+8), Cervere a 26 (+10) e Salmour a 6 (+1). Scendono tutti gli altri.
