Esecutivo Meloni, tutte le carte della Granda

Impazza il totoministri (e totosottosegretari). Crosetto in pole per lo Sviluppo economico. Tra i cuneesi d’adozione spicca il nome di Roberto Calderoli alle Autonomie

Parlamento

L’ultimo ministro cuneese è stata la 5Stelle Fabiana Dadone, monregalese, alle Politiche giovanili nel governo Draghi e alla Pubblica amministrazione nel Conte 2. Prima di lei era toccato al conterraneo Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali nei governi Renzi e Gentiloni, in quota Ncd (ora è in Azione). La prossima sarà la stagione del governo Meloni e il totoministri (o totosottosegretari) impazza sotterraneo nei pettegolezzi della politica cuneese.

Il nome più accreditato è quello di Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia con Meloni e La Russa. La prima è la premier in pectore, il secondo è il nuovo presidente del Senato. Per il gigante marenese si prospetta un ministero di peso, probabilmente allo Sviluppo economico. Il suo profilo era stato accostato anche alla Difesa e al ruolo, centrale e delicatissimo, di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Cuneese di origine è anche Daniela Garnero Santanchè, la seconda donna forte di FdI, attesa da un incarico nell’Esecutivo, forse al dicastero del Turismo. In casa Lega le agenzie, nei giorni passati, hanno attribuito chances al cerverese-fossanese Giorgio Bergesio come sottosegretario all’Agricoltura, settore da cui proviene - è stato dirigente della Veronesi - e nel quale si è disimpegnato nell’ultima legislatura come capogruppo in Commissione. Ma la strada sembra preclusa dalla candidatura a ministro del collega di partito Gian Marco Centinaio. Un posto nell’Esecutivo sembra pressoché sicuro, invece, per Roberto Calderoli, bergamasco di origine, narzolese d’adozione dopo il matrimonio con Gianna Gancia, non di rado avvistato anche a Fossano (l’ultima volta, alla cena della Lega, il venerdì prima del voto). Sfumata per lui la seconda carica dello Stato (era un papabile per il Senato), lo aspetterebbe l’incarico di ministro per le Autonomie. È cuneese di adozione anche il torinese Domenico Siniscalco, allievo di Franco Reviglio, da molti anni con un piede (un buen retiro) a Cervere. Il suo è uno dei nomi fatti per il ministero dell’Economia nel caso in cui Meloni dovesse optare per un profilo tecnico e non politico, soluzione che sta perdendo quota con la candidatutra di Giancarlo Giorgetti. Forza Italia, infine, punta le sue carte su Marco Perosino, sindaco di Priocca, beffato dal conteggio dei resti e non più rieletto, ma che potrebbe essere “risarcito” rientrando a Roma da sottosegretario, operazione a cui lo stesso Berlusconi avrebbe dato il suo ok. Ma di questi tempi - viste le ultime uscite del Cav - potrebbe non bastare.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 19 ottobre