Bene Vagienna o… bastava “Bene”?

A palazzo dei Nobili si è svolto un convegno sul nome della città augustea, che 160 anni fa si allungò

Un convegno sull'origine del nome

È giusto che il Comune si chiami “Bene Vagienna”, o basterebbe “Bene” come si usava in passato? È uno dei temi affrontati nel convegno che l’associazione culturale “Amici di Bene” ha organizzato, lo scorso 24 ottobre a palazzo dei Nobili, per discutere con alcuni esperti sull’origine del nome della città augustea. Che, fino a 160 anni fa, si chiamava semplicemente “Bene”, così come tuttora - ha fatto notare Michelangelo Fessia, presidente degli “Amici di Bene” - i suoi abitanti si chiamano “benesi”. La svolta avvenne all’indomani dell’Unificazione, quando il Governo dovette misurarsi con l’esistenza di più Comuni con lo stesso nome: una circolare ministeriale, con cui si tentava di ovviare a questi casi di omonimia, invitava i Comuni interessati a modificare il proprio nome. Il suggerimento era di inserire, nel nome del Comune, qualche elemento che alludesse alla sua posizione geografica; ma prevalse la tendenza a recuperare aspetti della propria storia. Successe così anche a Bene, che divenne Bene Vagienna in ricordo della popolazione - i Bagienni appunto - che abitò il Piemonte sud-occidentale e fu infine inglobata nell’Impero romano. Una scelta legittima, o un “errore storico” come riportava il titolo dell’incontro di sabato scorso? Il dibattito resta aperto.