In molti, passando davanti al cinema di Centallo - ora OfficineLux - si saranno chiesti il perché delle porte chiuse, nonostante la stagione dei grandi schermi si sia ormai aperta da circa un mese. Una curiosità, mista a timore, che nasce dal grande affetto della città per questo luogo che da quasi 30 anni è uno dei punti di forza della vita sociale di Centallo. E allora, perché le OfficineLux non hanno ancora aperto al pubblico? Una risposta che sembra essere scontata: nonostante il cinema centallese sia venuto fuori incolume dalla pandemia, la nuova situazione di rincaro su luce e gas è pesante e non risparmia nessuno, dal singolo cittadino alle grandi istituzioni. Ma, nonostante questo, è un’altra la ragione profonda. Ed è legata alla volontà-necessità di cambiare pelle all’offerta della sala cinematografica centallese. A spiegarcelo è Elio Giacoma, presidente del cineclub Lumière: “Vogliamo dare spazio ai giovani nella gestione del cinema e delle sue rassegne - dice -. Ho sempre avuto fiducia nelle nuove generazioni, e continuerò a farlo; una fiducia che è stata ampiamente ricambiata e ripagata dal successo che hanno avuto diversi progetti da noi sostenuti l’anno passato, come il cortometraggio 2 Febbraio 1945, il documentario Corriamo un Po e lo spettacolo meta-musicale Pacifik Rock show”.
I dettagli non sono ancora stati definiti, ma la “contropartita” potrebbe essere il sacrificio, almeno provvisorio, della programmazione ordinaria del week-end: “Stiamo cercando nuove strategie a fronte di un mercato cinematografico ad oggi reso più arduo dalle piattaforme di streaming” racconta Giacoma. Dalla seconda metà di novembre ripartiranno regolarmente, invece, il teatro dialettale, i film d’autore del venerdì e la rassegna inclusiva per disabili, progetto a cui il cinema tiene particolarmente.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 2 novembre