È morto padre Bruno: cinquant’anni tra i poveri, alla periferia del mondo

Era nato ottant'anni fa. Il rosario giovedì 10 novembre, alle 20, a Mellea; il funerale venerdì 11, alle 15, nella parrocchia di Centallo e in streaming sul canale Youtube della diocesi di Cuneo e Fossano

Padre Luigi Bruno 03 2020

È morto padre Luigi Bruno, 80 anni, sacerdote fossanese “fidei donum” che ha dedicato tutta la sua vita alla missione in Brasile. Rientrato a Fossano dal Sudamerica all’inizio dell’estate per motivi di salute, dal mese di luglio padre Luigi era ospite nella Casa del Clero a Fontanelle. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate sabato scorso, in seguito ad una caduta che ha provocato la rottura del femore, ed è spirato nella serata di martedì 8 novembre all'ospedale di Cuneo.
Il rosario per padre Luigi viene recitato giovedì 10 novembre, alle ore 20, nella chiesa di Mellea, mentre il funerale si celebra venerdì 11 novembre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Centallo. La celebrazione delle esequie viene trasmessa in streaming sul canale YouTube della diocesi di Cuneo e di Fossano.

Luigi Costanzo Bruno era nato a Mellea di Fossano il 3 aprile del 1942 e veniva ordinato sacerdote il 25 giugno del 1967. Dopo 2 anni di gavetta a Torino, nella parrocchia di Pozzo Strada con don Giacobbo (così ricorda il suo coetaneo don Fredo Olivero), il 25 ottobre del 1969 salutò Mellea. Partito da Genova sulla nave Costa sbarcò a Rio de Janeiro, in Brasile, il 6 novembre dove avrebbe speso la sua vita di sacerdote per 53 anni.
Dal 1983 il cuore della sua missione pastorale è stata la parrocchia di San Simão (San Simone), comunità di circa 80 mila persone della diocesi di Nova Iguacù, nella immensa periferia di Rio de Janeiro. Un modello di Chiesa articolato in comunità ecclesiali di base, molto diffuse in Brasile, affidate a laici che animano la catechesi, guidano la celebrazione della Parola la domenica, ecc. Un contesto sociale molto difficile, caratterizzato da povertà, sfruttamento, disparità sociali, violenza, ma anche segnato dalla speranza e dalla solidarietà. Che si esprimeva attraverso tante opere sociali realizzate in questi oltre cinquant’anni trascorsi da padre Bruno in Brasile. Progetti per aiutare le persone ad affrontare i bisogni immediati, come la fame, ma soprattutto per offrire un’opportunità di futuro, un’occasione di riscatto. Tra i tanti avviati c’è il centro “Paulo Freire”, un laboratorio di istruzione per preparare i giovani ad accedere all’università; il centro di educazione popolare “Dom Hélder Câmara”, che lavora con ragazzi e giovani; il progetto “Bambini felici”…

Progetti realizzati anche grazie alla solidarietà di tanti fossanesi attraverso le adozioni a distanza e le mete della Quaresima di fraternità promosse dalla Caritas diocesana e dal Centro missionario. Come egli stesso ha raccontato più volte su La Fedeltà attraverso lettere e riflessioni, per mantenere vivo il dialogo e il legame con i fedeli e gli amici della diocesi di origine. Tra le ultime, quella giunta dal Brasile in occasione dei suoi ottant’anni. “Mi sento piccolo, fragile, in mezzo a tanti problemi – scriveva -, ma anche grazie ai vostri aiuti la mia semplice presenza si è “trasformata” in un simbolo di amore, solidarietà e coraggio che sostiene la speranza di molti. Non mi sento un eroe, piuttosto mi sento una barchetta fragile, che fa acqua da tutte le parti, ma che rimane a galla nel mare in tempesta e trasmette speranza ai naufraghi che cercano di continuare a nuotare per salvarsi. E questo succede anche grazie alla vostra generosità che sempre mi ha aiutato ad aiutare, a confortare, a essere vicino”, a testimoniare un modo di essere Chiesa in mezzo ai poveri e con i poveri. Sì, perché per padre Bruno l’annuncio del Vangelo andava di pari passo con la promozione sociale, con la condivisione tra i poveri, nelle periferie del mondo.

padre Luigi Bruno a Nova Iguazu, in Brasile
padre Luigi Bruno è il primo a sinistra; a destra don Damiano Raspo