Continuità politica “al distributore”. Il Governo Meloni ha confermato il taglio dell’accisa sul carburante voluto dai predecessori, che avevano tentato così di contrastare l’aumento dei prezzi di benzina, gasolio, gpl e metano. Il piccolo sconto resta quindi in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno.
Lo prevede il Dl “Aiuti quater”, il cui contenuto, almeno per quanto riguarda il taglio sull’accisa dei carburanti, è stato diffuso in anticipo, grazie alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Non cambiano, sempre rispetto a quanto decise il Governo Draghi, le cifre: la riduzione prevista è di 30 centesimi al litro per benzina e gasolio e di circa 10 per il gpl, mentre per quanto riguarda il metano l’accisa è cancellata del tutto e l’Iva ridotta al 5%.
È una buona notizia per gli automobilisti; ma, ovviamente, non risolve il problema del “caro carburanti”, che ormai da tempo incide pesantemente sul bilancio di famiglie e aziende. Peraltro, il prezzo del gasolio continua ad essere più elevato di quello della benzina: è un’anomalia storica che fa registrare forti ripercussioni ad ampio raggio, dal momento che a muovere i veicoli con cui si trasportano le merci sono soprattutto motori Diesel. Secondo i dati diffusi dalle associazioni di consumatori, oggi, nonostante lo sconto, un litro di benzina costa il 17% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il rincaro, per il gasolio, è di oltre il 25%: una famiglia spende così 515 euro in più all’anno per i rifornimenti di carburante.