Il 18 novembre la Chiesa italiana celebra la seconda Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’appuntamento, istituito in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo a questa dolorosa realtà.
Il tema che accompagna questo secondo appuntamento di consapevolezza e comunione è tratto dal Salmo 147: “«Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite». Dal dolore alla consolazione”. “Il salmo di riferimento celebra Dio che ha creato il mondo e se ne prende cura, non abbandonando mai il suo popolo nel dolore che sconvolge la quotidianità e, a volte, fa smarrire l’identità - sottolineano i vescovi in una nota -. Egli continua a risanare le ferite del cuore, anche quelle che non traspaiono all’esterno ma sono incise nell’intimo, perché conosce la sua gente nel profondo e mira a una guarigione profonda. Nella vita di ognuno, i dolori non sono esclusi, ma nessun di essi è definitivo”.
Da queste riflessioni nasce il tema della Giornata: “La consolazione, non atto formale ma imperativo per la comunità cristiana, diventa prossimità, accompagnamento, custodia, cura, prevenzione e formazione. Non si può distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso, né ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore altrui. Nella fiducia del conforto del Signore in ogni dolore, ciascuno è chiamato a sostenere questa nuova coscienza che matura e cresce nelle nostre Chiese”.
Una rete di referenti nelle diocesi d’Italia
La Giornata nazionale si inserisce nel percorso di iniziative volte a contrastare e prevenire gli abusi (sessuali, di potere e di coscienza) e a promuovere una maggiore trasparenza nella Chiesa. Nelle diocesi italiane è stata costituita una rete di referenti e di servizi di ascolto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, con lo scopo di promuovere e consolidare prassi pastorali di prevenzione e tutela.
Don Giuseppe Pellegrino jr, Referente per le diocesi di Cuneo e Fossano, invita a prevedere un momento specifico di preghiera, utilizzando i sussidi predisposti dalla Cei. All’interno delle Scuole dell’Infanzia parrocchiali, degli oratori, dei percorsi di iniziazione cristiana, o di altre realtà locali dedicate a minori e persone vulnerabili, può essere proposta in prossimità della giornata una Benedizione dei bambini eventualmente estesa alla partecipazione delle famiglie. È suggerito, inoltre, di dedicare la celebrazione eucaristica del 18 novembre alla preghiera per vittime e sopravvissuti di abusi, utilizzando la preghiera dei fedeli predisposta dalla Cei.
Un impegno comune contro gli abusi
In uno spirito di stima e reciproca collaborazione, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori (Pctm) e la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) hanno annunciato nei giorni scorsi la firma di un accordo volto a promuovere un impegno comune sempre più incisivo nel combattere gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Alla base c’è la condivisione di un approccio integrale e delle buone prassi adottate dalla Chiesa in Italia per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
Il documento, siglato il 28 ottobre a Roma dai cardinali Sean O’Malley e Matteo Maria Zuppi, presidenti rispettivamente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e della Conferenza Episcopale Italiana, prevede aggiornamenti regolari – dalla Cei a livello nazionale e dalla Pctm a livello universale – sulle iniziative di tutela e di salvaguardia dei minori e delle persone vulnerabili. Si contempla inoltre uno scambio di competenze e professionalità, legate alle buone prassi, al fine di creare una rete globale di Centri per l’accoglienza, l’ascolto e la guarigione delle vittime, secondo gli standard internazionali individuati dalla Commissione e sul modello di quelli già diffusi nelle Diocesi italiane.
Affinché la lotta agli abusi sia condotta con determinazione a beneficio del Popolo di Dio e per rimarcare l’impegno di responsabilità per la salvaguardia di ciascuno, soprattutto dei più piccoli e vulnerabili, l’accordo include anche un aiuto verso quei Paesi, specialmente in via di sviluppo, che dispongono di scarse risorse umane, professionali e finanziarie, con un supporto (non solo a livello economico) sia nella prevenzione sia nell’attuazione delle politiche di tutela.
Il documento ha validità annuale e verrà rivisto per assicurare la sua rispondenza agli obiettivi. Cei e Pctm periodicamente elaboreranno una relazione su quanto realizzato.