Tunnel di Tenda, gli scavi sono a 50 metri dal confine francese

Si attende l’ultimo via libera per partire con i lavori di costruzione del ponte sul Vallone De la Cà, all’uscita sul lato francese

Nuova galleria Tenda
Tunnel del Tenda - La nuova canna

La Francia più domestica e vicina - Tenda, Breil, Saint Dalmas - è oggi quasi un miraggio, raggiungibile soltanto in treno, tre coppie di corse al giorno della linea Cuneo-Ventimiglia  o risalendo dal mare dopo una lunga peregrinazione. Da una decina di giorni è chiusa al traffico, per tutta la stagione invernale, anche la strada dei 50 tornanti che permette ai residenti di superare il Colle utilizzando una vecchia sterrata molto tortuosa.

È quel che accade dopo Alex, l’evento alluvionale che nel 2020 si è abbattuto sulla val Roya portandosi via un pezzo di strada sul versante francese del valico di Tenda, appena dopo il tunnel. Una condizione di isolamento che ci riporta a prima del 1882 - data di inaugurazione del traforo stradale tra Italia e Francia (il più lungo mai costruito con i suoi 3.182 metri) - e che, congiuntamente al ripristino della strada, rende più che mai urgente la chiusura dei lavori di adeguamento e di raddoppio del tunnel sul quale ci si cimenta da almeno una ventina d’anni (a parole anche da 30 o 40), in una serie che pare infinita di ripensamenti progettuali, vicissitudini giudiziarie (il cantiere è rimasto fermo tre anni per le disavventure della Fincosit, la prima ditta scelta con gara d’appalto) e incidenti meteo. La buona notizia è che, nonostante tutto, i lavori stanno andando avanti, sia sul lato francese che su quello italiano. 

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 23 novembre