Il presepe e il santuario dimenticato

A Bene Vagienna, la Natività degli "Amici di Bene" ricorda Madonna delle Grazie, edificio in rovina

Il presepe degli

L’edizione 2022 del presepe artistico degli “Amici di Bene” è dedicata al Santuario di Madonna delle Grazie. Ogni anno uno spazio di Bene Vagienna viene riprodotto in scala per costituire l’ambientazione della Natività allestita dall’associazione culturale, e in vista di questo Natale è stata scelta la struttura cinquecentesca collocata poco lontano dal centro del paese. Proprio per questo, nelle scorse settimane sono state tagliate piante ed arbusti che nascondevano la facciata dell’edificio: il guaio è che, al di là del muro di verde, non ci sono altro che rovine.

Madonna delle Grazie è infatti, da tempo, fatiscente. I meno giovani di Bene Vagienna ricordano come, nel secondo Dopoguerra, il Santuario costituisse una colonia estiva, dov’era possibile trascorrere qualche giorno di vacanza e, perfino, fare il bagno nel vicino torrente Mondalavia, sotto lo sguardo vigile dei frati. Se poi si ripercorre la storia dell’edificio fino alla sua fondazione, si scopre che la struttura fu costruita nel Cinquecento e impiegata come lazzaretto per gli appestati nel secolo successivo. L’inizio del declino è già testimoniato nella “Guida di Mondovì e dei paesi della pianura monregalese”, curata da Piero Pollino e stampata da Rinaldo Enrico editore nel 1984: l’autore lamenta la condizione di Madonna delle Grazie, “solo più ombra di un tempo” e il cui “interno sembra sventrato da una bomba”, oltre a ricordare come il Santuario, nell’Ottocento, accolse anche i malati di colera. Negli scorsi decenni, un intervento voluto sempre dagli “Amici di Bene” ha permesso di salvare un affresco, sottraendolo al muro in rovina a cui apparteneva. Nelle fotografie di inizio millennio, in cui si vede come porte e finestre dell’edificio siano già scomparse, appare ancora in piedi il campanile del complesso, quasi un simbolo della volontà con cui la struttura ha cercato di resistere alle ingiurie del tempo e all’indifferenza degli uomini.

Uno sforzo vano, purtroppo. Oggi di Madonna delle Grazie non restano che mura sbrecciate. Insieme con l’edificio, la rovina ha travolto i piloni votivi collocati lungo la strada sterrata che si percorre per raggiungere il Santuario, dopo aver imboccato, dalla provinciale per Carrù, la via che a sua volta è chiamata “Madonna delle Grazie”: nei pressi di quei piloni, c’era (e forse resiste ancora) l’usanza di celebrare il rosario a maggio, mese dedicato alla Madonna.

Ad offrire una piccola occasione di riscatto per Madonna delle Grazie - collocata, peraltro, lungo un itinerario oggi molto frequentato da chi vuol passeggiare nei boschi del paese - ci hanno pensato gli “Amici di Bene”, con il loro presepe artistico. La presentazione è fissata alle 17,30 di sabato 17 dicembre, davanti al portone della chiesa dei Disciplinanti bianchi in via Roma: interverranno la banda musicale del paese, i Cantori di Revello e alunni della scuola primaria locale, oltre ad Ezio Raviola, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, che è atteso come ospite d’onore. Protetta da una superficie trasparente, la Natività sarà visibile da via Roma fino al 24 gennaio, quando si svolgerà la Fiera dedicata alla patrona del paese, la beata Paola Gambara.