L’addio a Meo Bogliotti, meccanico, appassionato di ballo e di canto

bartolomeo (meo) Bogliotti

Se n’è andato improvvisamente giovedì scorso, nella casa di via Fossano in cui viveva con la moglie Mariuccia. Bartolomeo Bogliotti (per tutti Meo) era l’ultimo dei Bogliotti della Giardina di San Lorenzo; dopo la morte delle sorelle suore (suor Paola e suor Lucia) era rimasto solo lui. In casa li teneva tutti incorniciati i volti dei fratelli e delle sorelle che l’avevano lasciato, a partire da Anna, la più giovane, che paradossalmente se n’era andata per prima. Lui, poco più grande, era il penultimo della famiglia; aveva 85 anni.

Spirito indipendente e volitivo, giovanissimo aveva seguito il suo talento e, lasciata l’agricoltura, aveva deciso di fare il meccanico.

Appassionato di ballo liscio, con Mariuccia aveva calcato i balli a palchetto di tutte le feste patronali della zona e di tutte le sagre  poi, più avanti, aveva cominciato a frequentare le sale del liscio. Amava anche molto la musica e il canto. Ha cantato per decenni nel coro degli alpini di Cervere.

Lascia le figlie Emma e Raffaella con Silvano; le nipoti Marica, Michela con Emily, Roberto con Cristina, Monica con Stefano. A tutti affettuose condoglianze da part di chi scrive e della redazione de La Fedeltà.

Il ricordo completo su La Fedeltà di mercoledì 21 dicembre