Ha preso il via nelle scorse settimane il Progetto di telemedicina per la gestione del paziente con scompenso cardiaco grave promosso dalla Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle. L’iniziativa è una delle tre sostenute dalla Fondazione CRC nell’ambito del progetto Telemedicina, che vede uno stanziamento complessivo di 690 mila euro e il coinvolgimento dell’AO S. Croce e Carle, dell’ASL CN1 e dell’ASL CN2.
Lo scompenso cardiaco rappresenta un problema sanitario rilevante: si stima che una persona su cinque potrà sviluppare una forma di scompenso cardiaco, che rappresenta la prima causa di ospedalizzazione nei pazienti di età oltre i 65 anni. I pazienti affetti da scompenso cardiaco, inoltre, hanno spesso bisogno dell’assistenza di caregiver che possano occuparsi di loro e supportarli nella quotidianità.
L’ospedalizzazione dei pazienti con scompenso cardiaco rappresenta un passaggio critico: spesso solo qui viene fatta una diagnosi precisa e, da questo momento, paziente e famigliari prendono coscienza che la cardiopatia potrà condizionare la loro vita futura. Inoltre, il ricovero è spesso piuttosto lungo e, nei casi più gravi, la permanenza in ospedale è impegnativa.
Quando il paziente viene dimesso e torna a domicilio, si trova in una fase di grande vulnerabilità per diverse ragioni legate al decorso e anche i caregiver hanno difficoltà nella gestione del familiare, con la necessità di un confronto costante con i sanitari che hanno seguito il paziente in ospedale.
Il progetto di telemedicina promosso dall’AO S. Croce e Carle interviene in questo momento di particolare difficoltà: grazie a questa sperimentazione, i pazienti si possono confrontare, in modalità telematica e a cadenza settimanale, con i sanitari della Cardiologia che li hanno seguiti durante il ricovero, fino alla visita di controllo ambulatoriale in presenza, programmata al momento della dimissione. Questo permette di monitorare puntualmente l’evoluzione clinica dei pazienti, intercettare eventuali problematiche rispetto alle terapie prescritte a domicilio e necessità di modifica dei dosaggi dei farmaci.
“Il progetto dell’Azienda Ospedaliera ha l’obiettivo di intercettare bisogni irrisolti di pazienti e dei caregiver, dopo un’ospedalizzazione per scompenso cardiaco acuto avanzato” spiega il Direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Roberta Rossini. “Il progetto garantirà la presa in carico del paziente nella fase vulnerabile di passaggio tra la fase acuta a quella cronica e sarà destinato nella prima fase a circa 50 pazienti. La sua realizzazione si è resa possibile grazie al lavoro di medici e infermieri della
Cardiologia, che hanno dimostrato grande sensibilità rispetto a queste problematiche e si sono resi disponibili a dare il proprio contributo, sfruttando competenze ed esperienza sul campo di ciascun operatore”.
“La Fondazione CRC è da anni vicina alla sanità pubblica con progetti e iniziative finalizzati ad ampliare l’offerta di servizi e sostenere sperimentazioni, come in questo caso in cui la tecnologia viene applicata alla cura e al benessere delle persone” conclude Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Siamo certi che gli sforzi messi in campo finora potranno migliorare la qualità di vita dei nostri concittadini e facilitare il lavoro degli operatori sanitari e auspichiamo che questo modello possa essere valorizzato e integrato sempre di più
a livello regionale”.