La guerra in Ucraina e i nuovi contagi da Coronavirus in Cina non permettono di immaginare un futuro troppo luminoso. Ma - piccola consolazione - le luci che accendiamo nelle nostre case “peseranno” meno sulle bollette. L’Arera ha infatti annunciato che “nel primo trimestre del 2023, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la «famiglia tipo in tutela», ovvero che consuma 2.700 kWh all’anno e dispone di 3 kW di potenza, si riduce del 19,5%”.
La riduzione del prezzo, che si oppone alle impennate degli ultimi anni, si deve al calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici e all’attuazione da parte della stessa Arera degli interventi previsti dal Governo nella legge di Bilancio. Confermati anche i “bonus”, che consentono un risparmio alle famiglie che ne hanno diritto e che riguardano anche il consumo di gas. Ovviamente, questa variazione al ribasso compensa soltanto in piccola parte l’effetto degli aumenti registrati dall’inizio della crisi energetica: sempre secondo Arera, “la spesa per la famiglia-tipo tra il 1° aprile 2022 e il 31 marzo 2023 è di circa 1.374 euro, +67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dal 1° aprile 2021 al 31 marzo 2022”. “La variazione percentuale, pur marcata, del costo dell’energia elettrica non deve spingere a conclusioni affrettate - afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini -. La situazione sui mercati all’ingrosso ha risentito di particolari condizioni ambientali, ma anche di un rafforzamento della capacità di reazione, da parte del sistema, al permanere delle tragiche vicende belliche che ancora caratterizzano lo scenario internazionale. Tuttavia i mercati sono caratterizzati ancora da una marcata volatilità; la stagionalità inciderà sulle variazioni dei prezzi del gas e i valori assoluti rimangono straordinariamente alti. Gli interventi del Governo a supporto dei consumatori mantengono inalterato il loro valore: ricordo ai cittadini, alle associazioni dei consumatori e ai Caf quanto sia importante richiedere la certificazione Isee per il 2023, per l’ erogazione dei benefici previsti”.
Notizie meno belle sul fronte dei carburanti, sebbene in queste ultime settimane, complice il periodo delle festività natalizie, il prezzo di benzina e gasolio sia diminuito. Il Governo non ha confermato il taglio sull’accisa, provvedimento che è in scadenza appunto alla fine di quest’anno. Inevitabilmente, rispetto a oggi “fare il pieno” nel 2023 costerà di più.