Vescovi del Piemonte: “Gratitudine al Signore per il suo magistero cristallino”

Il cordoglio e la preghiera della Conferenza episcopale piemontese e dei vescovi italiani

Benedetto XVI
Roma, novembre 2011 (foto Siciliani/Gennari)

"Questa mattina ha concluso il suo cammino terreno Benedetto XVI, Vescovo di Roma e Papa dal 2005 al 2013. Raccogliendo l’invito di papa Francesco i pastori e i fedeli delle diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta hanno accompagnato con la preghiera la sua malattia. Oggi tutti insieme chiediamo al Signore di accoglierlo presso di Sé ricompensando le fatiche apostoliche di Colui che si presentò al mondo al momento dell’elezione come «semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore». Anche quel giorno si affidò a Dio e a noi, dicendo: «Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere nella gioia del Signore risorto» (19 aprile 2005)". Sono le parole di mons. Franco Lovignana, a nome di tutta la Conferenza episcopale piemontese.

"Anche a nome dei Confratelli della Conferenza episcopale regionale, esprimo partecipazione a questo momento di sofferenza per il distacco terreno da un grande uomo e da un Vescovo sapiente - prosegue mons. Lovignana -, ma anche la gratitudine al Signore per il dono che Benedetto XVI ha rappresentato per la Chiesa universale con il suo magistero cristallino, a dispetto di un modo di presentarsi e di comunicare quasi timido.

La grandezza e la profondità del suo insegnamento non potrà che crescere con il passare del tempo perché la sua parola rappresenta una lettura del presente alla luce della fede e della tradizione della Chiesa che non perde di attualità. Essa è accompagnata da un esempio personale di fede e di dedizione al ministero che abbiamo potuto toccare con mano al momento delle sue dimissioni, illuminate dalle poche e lucide parole pronunciate in quel mese di febbraio 2013 che rimarrà scolpito nella memoria di chi l’ha vissuto e negli annali della Chiesa cattolica".

IL CORDOGLIO DELLA CHIESA ITALIANA
La Chiesa in Italia esprime “profondo cordoglio” per la morte di Benedetto XVI. Nel messaggio della presidenza della Cei, ritornano le parole della “declaratio” del 10 febbraio 2013, quando rinunciò al ministero petrino: “Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.

“Anche nel momento della debolezza umana, ha dimostrato la forza che viene dalla fede in Cristo e l’importanza di una relazione profonda che nasce dalla preghiera nello Spirito”, scrivono i vescovi italiani, secondo i quali “la sua vita fondata sull’amore è stata un riflesso della sua relazione con Dio e, nell’ultimo tratto della sua esistenza, ha reso visibile questa relazione con il Signore, custodendo il silenzio”. La Chiesa in Italia, in particolare, gli è riconoscente “per l’impulso dato alla nuova evangelizzazione”, si legge nel comunicato, in cui si ricorda l’esortazione, rivolta in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, a portare “con rinnovato slancio a questa amata Nazione, e in ogni angolo della terra, la gioiosa testimonianza di Gesù risorto, speranza dell’Italia e del mondo”