LE OTTO MONTAGNE
di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch; con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Gualtiero Burzi, Italia, Francia, Belgio, 2022, durata 147 minuti.
Presentato (e premiato) a Cannes 2022 e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti (vincitore del premio Strega 2017), “Le otto montagne” è un film intenso e toccante in grado di scuotere in profondità anche l’animo più ruvido. Interpretato da una strepitosa coppia di attori come Alessandro Borghi e Luca Marinelli (che tornano a recitare insieme dopo “La terra dell’abbastanza”), è un film sulla montagna, la terza protagonista del film, e sul valore dell’amicizia che, come ricorda Aristotele risulta quanto mai indispensabile alla vita poiché “senza amici nessuno sceglierebbe di vivere anche se possedesse tutti gli altri beni”. Due amici, Pietro e Bruno, ragazzo di città il primo, pastore montanaro il secondo, che nello stupendo scenario delle montagne valdostane (i due registi di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno un passato da documentaristi e si vede) vivranno la loro profonda e struggente amicizia dagli anni della preadolescenza a quelli della maturità. Entrambi dovranno fare i conti con la figura paterna, per Bruno un padre assente (che anche visivamente non compare mai) e prepotente, per Pietro un padre dal doppio volto (un bravo Filippo Timi) la cui vera identità verrà scoperta da Pietro soltanto in seguito. Nel passaggio dalla giovinezza alla maturità sia Bruno che Pietro cercheranno la loro strada lontano da casa e dai padri, vivranno amori e faranno esperienze per tornare infine alle loro montagne e alla loro eterna, inscalfibile amicizia. Da non perdere.
ERNEST E CELESTINE
L’AVVENTURA DELLE 7 NOTE
di Jean-Christophe Roger (II), Julien Chheng; animazione; Francia, Lussemburgo, 2022, durata 80 minuti.
Mai come di questi tempi abbiamo bisogno di favole e di tenerezza e dunque la visione di questo dolcissimo apologo sul valore educativo della musica e sull’amicizia non può farci che un gran bene. Scritto e diretto da Jean-Christophe Roger e Julien Chheng e realizzato interamente con personaggi disegnati a mano e acquarellati, “Ernest e Celestine - L’avventura delle 7 note” racconta le rocambolesche avventure di un orso, Ernest, e una topolina, Celestine. Svegliatosi più che mai affamato dopo il lungo letargo, Ernest viene convinto dalla piccola amica a riprendere la loro antica attività di suonatori girovaghi quando, inavvertitamente proprio Celestine rompe il violino dell’amico orso. I due allora intraprendono un viaggio verso la terra natale di Ernest in cerca del liutaio che possa riparare lo strumento ma giunti a Charabie scoprono una sconvolgente verità, nel Paese degli Orsi tutte le forme di musica sono state proibite. Ma Ernest e Celestine non possono immaginare un mondo senza note e senza musica e così, insieme ai loro amici e a un misterioso fuorilegge mascherato, faranno di tutto per riportare la musica e la felicità nella Terra degli Orsi. Apologo fiabesco sul valore della musica e dell’amicizia ma anche film sottilmente e intelligentemente politico, “Ernest e Celestine - L’avventura delle 7 note”, mette in primo piano ciò che la musica rappresenta e veicola - gioia, libertà, azione, movimento - e ciò che la sua negazione rappresenta - chiusura, grigiore, tristezza, violenza e repressione - e così, con i modi gentili della fiaba il film ci parla di temi fondamentali come la libertà d’espressione e di parola, il valore liberatorio e creativo dell’arte e il diritto di tutti gli esseri viventi alla felicità, al confronto e alla relazione.