Nel 2022, 47 persone hanno perso la vita sull’asfalto della Granda. Lo comunica la Provincia, che all’inizio di ogni anno fa il bilancio sugli incidenti stradali mortali avvenuti all’interno dei propri confini, volendo monitorare un fenomeno che, purtroppo, continua ad essere una piaga per il Cuneese, sebbene i “numeri” non siano più quelli terribili registrati alla fine dello scorso millennio. Il dato degli ultimi 12 mesi, a sua volta, non si allontana dalla media dell’ultimo decennio, che si attesta su 45 vittime all’anno.
Dei morti per incidente stradale nel 2022, 23 viaggiavano in auto, 17 in motocicletta, uno in bicicletta e uno in quad; si aggiungono 5 pedoni. Restano al di fuori delle statistiche - ma contribuiscono, loro malgrado, a mostrare quanto pericolosa possa essere la strada - quei cuneesi che, sempre per incidente stradale, sono colpiti da disabilità in modo permanente.
Che esista un “caso Cuneo” lo confermano, d’altro canto, le statistiche pubblicate dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel “Rapporto 2022 sull’incidentalità stradale”, diffuso in questi giorni. La Granda ha contato oltre quattro morti ogni cento incidenti (4,2 precisamente), più del doppio della media regionale (1,96) e due volte e mezzo quella dell’Italia settentrionale (1,72): peggiore provincia del Piemonte, Cuneo è così al 9° posto in Italia per l’indice di mortalità sulle strade. Non finisce qui: sempre a livello nazionale, la Granda si trova al 2° posto per mortalità negli incidenti con feriti o morti sulle strade urbane e al 27° per mortalità sempre negli incidenti con feriti o morte sulle strade extraurbane.